Pannelli solari, cosa serve per installarli? In Italia il processo non è semplice: vediamo cosa accade e quali sono le difficoltà
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I pannelli solari oggi rappresentano una delle strade più significative per sostenere le energie rinnovabili e fare in modo che si possa produrre energia praticamente a costo zero e nello stesso tempo in modo pulito, senza fare ricorso ai combustibili fossili.
L’Italia è il paese del sole ed il fotovoltaico rappresenta il nostro volano per la svolta green arrivando il prima possibile ad una indipendenza economica. Tutto vero, ma solo sulla carta. Nella pratica, purtroppo, le cose stanno diversamente ed installare i pannelli solari non è poi così semplice tra vincoli ed una burocrazia che invece di semplificarsi è sempre più ingombrante.
Gli episodi che fanno indignare e mostrano come la burocrazia italiana nella maggior parte dei casi sia da ostacolo e non da facilitatore, sono tanti. Uno su tutti quello di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica che non è riuscito a montare sul tetto del condominio dove abita i pannelli solari per via della normativa in atto.
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Ogni comune ha delle norme a sé in Italia alle quali si aggiungono le norme condominiali e le deroghe. Ci sono poi i vincoli paesaggistici, storici e naturalistici. Anche se il governo Draghi ha semplificato le cose definendo l’installazione dei pannelli fotovoltaici come edilizia libera, ogni impianto deve essere in ogn caso “compatibile dal punto di vista paesaggistico”.
Ma i salti da fare non sono ancora finiti. A questo si associa il fatto che gli installatori di pannelli solari nel nostro Paese sono pochi e spesso a fronte delle molte richieste, si crea una vera carenza. Ed i materiali? Di questi tempi un’attesa infinita: in Europa la produzione è quasi a zero e tutti i pannelli arrivano dalla Cina con consegne lunghissime.
E quando tutto questo è stato fatto e superato? La corsa all’energia verde non è ancora terminata in quanto c’è da attendere che si completi l’iter per la sostituzione del contatore, altra procedura resa estenuante dalle lungaggini delle scartoffie.
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Insomma anche se l’idea di virare verso le rinnovabili c’è e la volontà è anche tanta, l’iter che serve affrontare è a dir poco scoraggiante e l’investimento non alla portata di ogni famiglia. Non tutti sono disposti a farlo, soprattutto le persone più anziane coscienti del fatto che i benefici arriveranno solo sul lungo tempo, e chi non ha la disponibilità economica non si avvicina minimanente a processo.
Insomma la transizione verde promette bene ma pare essere ancora troppo complicata per il nostro Paese. È tutto così difficile, oppure basterebbe snellire le procedure e attivare il vero cambiamento?