Un gruppo di scienziati dell’Università di Hiroshima ha rivoluzionato il mondo delle lampadine, creandone una a led dal riso
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Gli scienziati, un secondo fa, erano convinti che il nostro mondo sarebbe stato completamente diverso. Le macchine avrebbero volato e l’inquinamento non sarebbe stato un problema. E, con molta probabilità, la Luna e Marte (m anche altri pianeti) sarebbero stati colonizzati. Sarebbero dunque stati nuove terre da coltivare, ma anche abitate. Luoghi come altri dove passare le vacanze o lavorare.
Per com’è ora la situazione la colonizzazione degli altri pianeti è ancora molto lontana (e quasi impossibile), ma soprattutto gli scienziati sono alle prese con problemi completamenti diversi come l’inquinamento e lo sfruttamento delle materie prime alternative per la creazione di energie. Ma tra i tanti problemi c’è anche quello dello spreco alimentare e di come utilizzare gli scarti. E ora arrivano ottime notizie.
Luci al LED dal riso: incredibile ma vero
Tra gli alimenti maggiormente diffusi a livello globale c’è il riso. E fa davvero strano pensare che questo alimento possa essere stato trasformato in lampadine a LED di ultima generazione. Dietro questa incredibile invenzione l’università di Hiroshima che grazie alla lolla di riso, ovvero gli scarti, ha realizzato delle lampadine.
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Le lampadine a LED classiche richiedono infatti un processo molto esoso ma soprattutto di grandissimo impatto ambientale. E per questo motivo gli scienziati stanno lavorando ad alternative più economiche e ecosostenibili. Ed è così che è stata la creata e inventata la lampadina dal riso. O meglio, come detto precedentemente dalla lolla. Questa è il materiale di scarto (ovvero la buccia del riso) che si produce dalla lavorazione del riso. Una prodotto incredibile che contiene circa il 20% di silice in forma amorfa. Ovvero l’elemento fondamentale per la produzione i QD del LED
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Merito dunque della lolla che, grazie a nuovi studi si è capito come questa possa essere sfruttata anche come fonte rinnovabile di combustibile, nella lavorazione di materiali per la costruzione come cemento e isolanti. In Myanmar questo scarto viene regolarmente utilizzato nelle centrali per elettrificare i villaggi. La lolla potrebbe avere grandissimi potenziali. Basta solo scoprirli.
