Nelle stagione non possono mancare le castagne. Queste, fino allo scorso anno, erano molto care. Ma ora il prezzo è crollato. Ecco il perché
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Il web è ricco di buttate e meme sulle castagne. Colpa del loro carissimo prezzo quando si comprano già cotte in giro per la strada. Ma nessuno può resisterci. Queste infatti sono le regine dell’inverno e protagoniste di tantissimi piatti da gustare. Ma nelle ultime settimane il loro prezzo è crollato. Il motivo vi lascerà senza parole.
Castagane a 0,20 cent. Ecco il perché
Per capire il motivo del crollo del prezzo delle castagne e dei marroni, è fondamentale recarsi a Segni ridente cittadina laziale, nota in tutto il mondo per questi frutti. Qui, nelle ultime settimane, il prezzo dei marroni è infatti passato dai 2 euro a chilo agli appena 20 centisemi al chilo. Ma da cosa è dovuto tutto ciò? Il motivo vi sorprenderà
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A far vertiginosamente scendere il prezzo delle castagne ci sarebbe – il condizionale è d’obbligo – un fungo reo di farle marcire in appena 10 giorni. La presenza di questo, di conseguenza, starebbe invogliando i grossisti a non acquistarle più facendo crollare drasticamente il prezzo agli appena 0,20 cent. E addirittura molti, non riuscendo a venderli, hanno deciso di lasciarli sugli alberi o farli cadere.
Ma come detto il condizionale è d’obbligo. Soprattutto per il primo cittadino di Segni Piero Cascioli, che sostiene che il fungo non sia altro che una fake news. Aggiungendo, poi, che a Segni non ci sarebbe nessun microrgranismo capace di rovinare le castagne in così poco tempo. E proprio per questo il Sindaco ha chiesto l’intervento dell’Arsial, ovvero l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, affinché si possa far luce su questa vicenda.
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Ma al momento, come si evince dalle sue parole c’è molta amarezza visto come Cascioli sottolinea come sia in atto una speculazione sui marroni di Segni. E tutto ciò lo amareggiato molto visto che Segni produce circa 20mila quintali di marroni all’anno. Ma soprattutto, al momento, non c’è nessuna evidenza scientifica “che confermi lo sviluppo di una nuova fitopatologia del castagno che lo faccia deteriorare nell’arco di pochi giorni. Abbiamo chiesto l’intervento dell’Arsial e delle istituzioni scientifiche, stiamo aspettando una risposta“. Dello stesso avviso anche Ivo Poli, Presidente della Città del Castagno, che concorda su come queste voci non siano altro che una speculazione ai danni degli agricoltori locali.