Sono numerosi gli incentivi messi in campo per l’acquisto di stufe a legna e di caminetti di nuova generazione, ma fioccano anche le multe. Come evitarle?
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Ogni Comune adotta agevolazioni diverse, di incentivi fiscali sull’acquisto di stufe a legna e caminetti di nuova generazione ce sono molti. Tuttavia, se incrementi energetici e crisi del gas spingono i cittadini ad adottare soluzione alternative ai riscaldamenti domestici, occorre fare attenzione alle multe. Queste dipendono all’impianto utilizzato in casa.
In Italia si contano circa 9 milioni di impianti, tra stufe a legna o a pellet, e caminetti. Non tutti sono agibili, i vecchi modelli, infatti, sono vietati in gran parte del territorio. Bisogna essere informati per evitare di essere multati. Il giornale Quotidiano Nazionale, interrogando il direttore tecnico Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) Valter Francescato, riporta alcune informazioni interessanti.
Come evitare multe sui caminetti e sulle stufe a legna
Ogni Regione ha stipulato un accordo con il Ministero della Transizione Ecologica e adottato le proprie regole. In quasi ogni Regione, si possono installare e accendere solo apparecchi con 4 stelle, quindi efficienti ed ecologici. Nel caso di una nuova installazione, la stufa da acquistare deve essere a 5 stelle, mentre, per la sostituzione si può installare una stufa a 4 stelle.
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Installando una stufa di nuova generazione, si può accedere alle agevolazioni fiscali, come ad esempio il Conto Termico. Un impianto a 5 stelle offre più vantaggi rispetto a uno a 4 stelle. Il Conto Termico premia una stufa efficiente dalle alte prestazioni. Il Conto Termico è gestito dal Gse e prevede l’erogazione di un contributo del 65% per il passaggio del riscaldamento a gas a biomasse.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, invece, applicato sulla stufa a legna o a pellet, si prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di un impianto moderno alimentato a biomasse. Il contributo del Conto Termico arriva fino a 2300 euro. Le multe, che variano dai 550 euro ai 5 mila euro, avvengono se l’installazione non è corretta e la stufa inquina l’ambiente.
Incentivi e regole da seguire per l’installazione delle stufe a biomassa
È sanzionabile anche colui che installa la stufa, magari difettosa o di vecchia generazione, perciò è responsabile anche l’azienda che fornisce il prodotto. Quando si installa un nuovo apparecchio, bisogna conservare la documentazione, in modo tale che il Comune possa essere informato dell’intervento attuato. Tra gli addetti all’installazione sono previste figure specializzate sulle fonti rinnovabili.
In Emilia Romagna, ad esempio, si può ottenere un rimborso sulla spesa anche del 100%. Quando si acquista una nuova stufa bisogna tener presenti le regole vigenti nel proprio Comune, che variano da zona in zona, in base alla fascia climatica del Paese.
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Inoltre, per il corretto funzionamento dell’apparecchio, bisogna utilizzare materiale certificato, legno di qualità, e mai umido, perché riscalda male e inquina dieci volte di più. La legna da bruciare deve avere meno del 20% di acqua al suo interno. Un caminetto aperto è vietato in molte Regioni, perciò deve essere sostituito perché pericoloso e fortemente inquinante ed è a rischio multe.