Impianto geotermico, di cosa stiamo parlando e come fare per installarlo

Impianto geotermico, alternativa green per il riscaldamento domestico: poco conosciuto ai più e quindi vediamo di cosa si tratta nel dettaglio

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Impianto geotermico (foto da Facebook)

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La transizione energetica nel nostro paese e nel mondo sta coinvolgendo molti settori attraverso la continua e perseverante ricerca di fonti alternative per la produzione di energia pulita. In questo senso sono molteplici le soluzioni proposte per combattere il caro prezzi e la crisi energetica. Sempre tenendo ben presente la salute del nostro Pianeta mettendola al primo posto di ogni strategia intrapresa.

Fotovoltaico e solare, con eolico e idroelettrico le principali alternative che provano a dare risposte alla richiesta di produrre energia elettrica pulita, segnando il passo spedito del processo di decarbonizzazione a cui i nostri obbiettivi più ambiziosi mirano entro i prossimi anni. A queste tecnologie innovative più conosciute aggiungiamo anche l’interessante soluzione proposta dagli impianti di riscaldamento geotermici.

Impianto geotermico. alternativa green per riscaldare le nostre case

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Pompe di calore (foto da Facebook)

L’impianto geotermico è una soluzione sostenibile alternativa per la generazione di riscaldamento domestico. Non tutti ne conoscono l’esistenza né le potenzialità, ma la sua efficacia lo colloca nel panorama delle possibilità di sfruttamento di energie pulite. Non solo riscaldamento, ma anche raffrescamento e acqua calda sanitaria, in una soluzione a 360 gradi per le esigenze di comfort domestico.

Alla base della tecnologia geotermica il calore naturale presente nel sottosuolo che viene sfruttato proprio al di sotto delle abitazioni. Una rete sotterranea di tubazioni, orizzontali e verticali, compongono le geometrie necessarie allo sviluppo dell’impianto a cui si collegano una o più pompe di calore. Dalla pompa si dipanano le diramazioni che raggiungono ogni ambiente dell’abitazione.

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Il processo attraverso il quale si riesce a ricavare il calore dal terreno o da falde acquifere è il cosiddetto accumulo e scambio termico. In abbinamento si può considerare anche un impianto fotovoltaico per l’alimentazione elettrica ecosostenibile delle pompe di calore e di tutto la rete domestica.

Le diverse tipologie di impianti geotermici si differenziano per la loro applicazione. Quelli a bassissima temperatura lavorano con acqua a non più di 30 gradi e sono adatti all’uso domestico sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Seguono quelli a bassa temperatura che viaggiano sfruttando temperature dell’acqua tra i 30 e i 100 gradi e sono indirizzati verso l’uso industriale o termale.

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La terza tipologia comprende gli impianti a media temperatura con sistemi che lavorano con acqua calda e vapore tra i 100 e i 180 gradi con l’applicazione di mera produzione di energia elettrica e di calore. Infine gli impianti ad alta temperatura con sfruttamento di acqua e vapore a temperature superiore ai 180 gradi, con le applicazioni più complete comprensive di riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua sanitaria e di energia elettrica.

Il tutto con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente a zero emissioni e con costi solo iniziali di acquisto e di installazione ammortizzabili però nel medio periodo con la compensazione del risparmio in bolletta, questo si a lungo termine.

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