Nutriscore: per il momento è tutto fermo. Ecco la nuova decisione della Commissione Europea e perché l’Italia si oppone
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È ferma ai banchi di prova Nutriscore e per ora il progetto è bloccato. Parliamo della nuova tipologia di etichette da inserire sugli alimenti per indicare le informazioni nutrizionali. Si tratta della novità tanto discussa negli scorsi mesi che prevede l’uso delle lettere e di una sorta di semaforo per indicare i valori nutrizionali.
Un modo completamente diverso rispetto a quello al quale siamo stati abituati fino ad ora e che da sempre l’Italia ha osteggiato. Il nuovo regolamento, stabilito dalla Commissione europea sarebbe dovuto entrare in vigore alla fine del 2022 ma per il momento è tutto fermo e così la novità ed il suo ingresso ufficiale nella quotidianità slitta al 2023. Per l’Italia la speranza è che il tempo permetta di dimostrare che il sistema è forviante.
L’Italia è stata da sempre contraria all’adozione di Nutriscore e ancora oggi continua a mostrare i suoi dubbi. Lo stop momentaneo stabilito dalla Commissione Europea fa sperare nel fatto che il regolamento possa essere rivisto per introdurre un sistema alternativo e di certo più in linea con il pensiero nazionale sulle produzioni agroalimentari.
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Tra i principali soggetti che mostrano grande preoccupazione nei confronti dell’adozione di Nutriscore c’è Coldiretti che descrive questo sistema di etichettatura come penalizzante per l’85% dei prodotti Made in Italy. Inoltre, spiega l’associazione dell’agricoltura italiana, non è utile al consumatore per capire quali sono le migliori scelte alimentari a sostegno della salute.
“Il Nutriscore è un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali” tuona Coldiretti sottolineando che il nuovo regolamento favorisce prodotti artificiali per i quali, in alcuni casi, non si conoscono nemmeno le ricette e penalizza alimenti sani e genuini che da sempre sono presenti sulle tavole degli italiani.
Nutriscore viene definito un sistema allarmistico in quanto si concentra su un ristretto numero di sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, tenendo conto dell’energia assunta ma non delle porzioni.
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Inoltre per Coldiretti questo sistema potrebbe spianare la strada a qualcosa di abbastanza pericoloso. Per l’associazione il timore è quello del cibo sintetico che definisce una vera minaccia per l’agricoltura italiana, ma non solo, anche per la salute di tutti i cittadini e la biodiversità del mondo.