Il nuovo Governo si prepara a cambiare, entro la fine dell’anno, alcune leggi approvate in precedenza, ma che non sono mai piaciute
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Si tratta di due tasse che,avrebbero dovuto entrare in vigore rispettivamente il 1° luglio 2021 ed il 1° gennaio 2022. La Plastic Tax fu pensata ed ideata per ridurre il consumo o la produzione di materie plastiche.
L’obiettivo era eliminare i prodotti non riciclabili o non biodegradabili, dannosi per l’ambiente e fonti di inquinamento. La Sugar Tax mirava a ridurre il consumo di bibite ad alto contenuto di zuccheri ed edulcoranti con aggiunta di C02. Per esempio le bevande energetiche o i drink.
Qual’è il piano del Governo entro la fine dell’anno
La tassa sulla plastica mirava al consumo di MACSI, manufatti con singolo impiego, utilizzati per il contenimento, la protezione, la manipolazione o la consegna di merci o prodotti alimentari. Per esempio buste, bottiglie, piatti, posate e bicchieri , tetrapak, pellicole, e tutti gli oggetti monouso.
Facevano eccezione i prodotti compostabili conformi alla normativa o frutto dell’attività di riciclo, i dispositivi medici e i contenitori di medicinali. Conteggiata in 0,45 € per ogni chilogrammo di materia plastica da versare tramite modello F24 con possibilità di compensazione con altre imposte e contributi.
In caso di pagamento non dovuto, era previsto il rimborso entro due anni dalla data del pagamento, a pena di decadenza. La tassa sullo zucchero, invece, mirava alle bevande edulcorate, sia come prodotti finiti, che predisposti per l’utilizzo e previa diluizione.
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Rientravano anche i prodotti destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande e aventi un valore alcolometrico inferiore o uguale a 1,2% per cento in volume.
Il potere edulcorante delle sostanze in questione doveva stabilirsi con un decreto dei ministeri dell’Economia e Finanze e della Salute. Il pagamento dovuto era di 10 euro per ettolitro, nel caso di prodotti finiti, e di 0,25 euro per chilogrammo, in quelli predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
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Con il nuovo Governo cambia il fisco su cui l’esecutivo vuole intervenire. Si sta valutando di eliminare le due tasse verdi in questione, introdotte dal governo Conte bis a fine 2019, ma di fatto mai entrate in vigore.
Si dovrà decidere che cosa fare entro la fine dell’anno, probabilmente con un intervento in legge di Bilancio. Il rinvio è quasi certo, ma in realtà il centrodestra punterebbe ad un’abolizione, perchè queste tasse non sono mai piaciute all’attuale coalizione.