E’ appena passata la festa dedicata ai nostri cari che non sono più con noi, ma, se vuoi, cè un posto dove puoi chiamarli al telefono
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Chi di noi non vorrebbe dire una particolare parola a chi ci ha lasciati. Possiamo farlo, certo, nel silenzio del nostro cuore, ma a volte non basta per superare la perdita. Anche dedicare una giornata in cui si pensa a loro e si parla di loro, potrebbe non essere sufficiente.
Quando ci lascia un nostro caro, magari in modo improvviso, i sentimeni che ci troviamo ad affronatare sono tanti e contrastanti. Si dice che per superare un lutto sono necessari almeno tre anni della nostra vita. L’elaborazione è lunga e dolorosa, un cammino lento verso la consapevolezza.
Dove si trova il telefono del vento?
Nel 2010 Itaru Sasaki, designer di giardini, dopo la morte di suo cugino, creò un posto molto speciale che tenne per sè per un anno intero. Nel 2011, dopo il disastroso terremoto e maremoto che uccise 15.000 persone, decise di aprire a tutti coloro che ne avessero avuto bisogno, il suo monumento.
Si tratta di una cabina telefonica bianca, costruita con dei pannelli di vetro e all’interno c’è un telefono nero. E’ un apparecchio vecchio stile e non collegato. E’ appoggiato su una mensola, e accanto c’è un quaderno, dove, chi visita il posto, può lasciare semplicemente la sua firma, o condividere pensieri.
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Itaru Sasaki costruì la cabina telefonica per rimanere in contatto con suo cugino che non viveva più. Per un anno intero si recava a telefonare al defunto, e questo semplice gesto lo aiutò ad elaborare il lutto e ad accettare l’inevitabile.
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Nel mondo è un luogo molto conosciuto ed è diventato celebre con il nome di WindPhone, diventato poi BellGardia. Si trova in Giappone, in una cittadina chiamata Ōtsuchi. Ancora oggi c’è chi sente il bisogno di recarsi in quel luogo e chiamare il proprio caro dal quale non riesce ad allontanarsi.