Impianto eolico ed api, cosa c’entrano? Gli scienziati hanno usato la correlazione tra i due e sono arrivati ad un grande risultato
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Gli impianti eolici ci hanno dimostrato che riescono ad essere super efficienti restituendo così tanta energia rinnovabile da investire sempre di più su questa tecnologia che nel futuro prossimo dovrà essere la normalità e non l’eccezione.
Tutto vero ma solo se le pale sono posizionate in un punto ottimale, dove tira più vento che permette di azionare al massimo i dispositivi e produrre corrente. Ma come calcolare tutto questo? Ci hanno pensato gli studiosi indiani della Rajasthan Technical Univerisity e della South Asian University di Nuova Delhi. In tutto questo c’entrano le api. Vi spieghiamo qual è la correlazione.
Osservare il movimento delle api per capire come e dove installare gli impianti eolici. È questa la base dalla quale è partito lo studio indiamo per fare in modo che le pale avessero il massimo della resa ed ottenere sempre di più energia pulita e a costo zero.
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Per massimizzare il processo, il ricercatori hanno osservato il comportamento naturale delle api e da qui hanno creato un approccio scientifico, un vero algoritmo da applicare alle pale eoliche. È stata opera degli scienziati Nirmala Sharma, Harish Sharma, Ajay Sharma e Jagdish Chand Bansal che osservando la sciamatura, ovvero il modo in cui le famiglie di api si riproducono, che sono arrivati alla soluzione.
Le api, infatti, sono solite sacrificare gli esemplari che nell’alveare non hanno una posizione ottimale per fare in modo che la riproduzione prosegua sempre al top. Sullo stesso principio, il team di ricercatori ha modificato il layout dei parchi eolici sacrificando le pale che non erano state posizionate in modo ottimale per aumentarne l’efficienza complessiva e la resa di tutto il sistema.
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Su questa base gli scienziati indiani hanno creato un programma in grado di testare il possibile posizionamento di una turbina nel parco e se la resa non è ottimale o massima in base al vento, questa viene spostata e riposizionata, così da trovare la composizione che permette di massimizzare tutto il sistema per arrivare alla potenza più alta.
Un passo davvero eccezionale per il continuo sviluppo dei sistemi che permettono di produrre energia verde e di scongiurare altre emissioni di gas serra nell’atmosfera.