Gli insetti sono gli animali maggiormente diffusi al mondo. Ma a questo già numeroso gruppo se ne aggiunge con il “muso” strano
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Inquinamento e riscaldamento globale stanno mettendo a serio rischio molte specie di insetti. Questi rappresentano la classe più variegata e diffusa di tutto il globo. A rischiare maggiormente l’estinzione sono gli insetti impollinatori come le api. Se queste dovessero davvero sparire i danni, a lungo termine, sarebbero davvero incalcolabili. Ma in questo caos che si è generato, arriva una bellissima e incredibile scoperta: una nuova specie caratterizzati dalla un “muso” molto particolare
Scoperto nuovo insetto dal muso particolare
A compiera questa scoperta è stata la ricercatrice australiana Kit Prendergast ed ha un valore molto importante. Infatti la dottoressa ha identificato un gruppo estremamente ampio di api che appartengono alla famiglia Colletidae e sono diffuse in tutta l’Australia. Le specie descitte sono più di 300 e sono raggruppate in 35 sottogeneri. Questi piccoli insetti di colore nero sono molto pelose e le dimensioni sono comprese tra i 4 e i 16 mm, Ma alcune di queste hanno anche sull’addome un macchia rosso-arancione o, anche, blu metallizzato. Altre ancora verde o oro.
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La ricercatrice della Curtin University Kit Prendergast dimostra come questi insetti siano, ancora oggi, capaci di sorprenderci: questi sebbene siano i più diffusi al mondo, alcune specie sono ancora sconosciute. E il valore di questa ricerca assume un valore incredibile soprattutto per tutta la specie umana visto il rischio di estinzione delle api. Tra l’altro si tratta di una scoperta avvenuta mentre la Prendergaststava ossorvando alcune api mentre si stavano nutrendo nelle foreste di Perth.
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E proprio in quel momento ha notato come queste avessero una morfologia insolita. Tanto da decidere di approfondire la questione. Il risultato è stato estremamente affascinante per il muso insoltio dell’ape. Infatti grazie al microscopio la ricercatrice ha notato che la loro morfologia e le loro caratteristiche non corrispondevano a nessuna delle specie precedentemente descritte da altri studiosi. La Prendergast, infatti, ha scopeto una nuoca specie caratterizzate dal clipeo, ovvero la parte anteriore del capo degli insetti, che le ricordava il muso canino. E per questo motivo le ha battezzate Leioproctus zephyr, in onore del suo cane Zephyr. Ma non è l’unico dettaglio. Infatti la dottoressa ha notato che nel lontano 1979 alcuni esemplari di questi api erano state raccolte senza però essere state analizzate o descritte.