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Giardinaggio

Rosa rugosa, resiste a tutto: come coltivarla nel modo giusto

Rosa rugosa, è perfetta per il giardino: è indipendente e non ha bisogno di molte cure. Ecco i consigli per coltivarla al meglio

Fiori di Rosa Rugosa (Pixanay)

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Cerchi una pianta per il tuo giardino che sia resistente e che non abbia bisogno di cure in modo assiduo? La rosa rugosa è quella che fa al caso tuo. Bellissima, ricca di fiori colorati e profumati, si distingue per essere una pianta robusta, abbastanza indipendente in quanto non ha bisogno di manutenzione e allo stesso tempo nemmeno di esposizione e habitat particolari.

Questa specie di rosa, infatti, resiste anche al freddo, alla siccità, all’ombra e all’umidità. È davvero una roccia. Nonostante questo tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate regala fiori magnifici andando molto avanti nella fioritura. Ma come coltivarla per ottenere magnifici fiori? Ti diamo i consigli ad hoc.

Rosa rugosa, i consigli per la coltivazione

Ramo di rosa rugosa (Pixabay)

Anche la rosa rugosa come la maggior parte delle altre rose, preferisce il sole, almeno sei ore durante il giorno ma anche se resta all’ombra non deperisce, dona solo un minor numero di fioriture. Ma cosa serve per far crescere la pianta sana e forte e renderla resistente come l’abbiamo descritta?

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Partiamo dal terreno: è importate che sia argilloso e pieno di sostanze nutritive, con pH leggermene acido e ottimo drenaggio. Tuttavia tollera anche terreni diversi e dunque meno ricchi, anche più secchi e con sabbia. La rosa rugosa va concimata? In generale non molto, a meno che non sia stata piantata in un terreno abbastanza povero.

Passiamo ora all’acqua. Questa pianta ha bisogno di un terreno umido ma non con quantità esagerate. Evita di inzupparlo e di bagnare la pianta dall’alto in quanto può favorire la comparsa di funghi sulle foglie della rosa.

Il momento ideale per l’innaffiatura è il mattino, in questo modo le foglie che si bagnano si possono asciugare nel corso della giornata e al sole. Inoltre per trasmettere con più facilità l’umidità nel suolo è opportuno sistemare uno strato di pacciame.

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Non dimenticare, infine, di potare la pianta. Il periodo giusto è quello che va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera togliendo i rami malati e danneggiati e tutte le parti vecchie. Questa è una potatura minima che consente alla pianta di crescere con costanza rendendola nel tempo un vero e proprio cespuglio. Se, invece, vuoi che la pianta si mantenga piccola, la potatura deve essere decisa per circa 30 centimetri.

Francesca Bloise

Giornalista professionista, laureata in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma, ho coltivato la passione per la scrittura e l'informazione fin dal liceo ed oggi ne ho fatto il mio lavoro. Seguo ormai da tempo i temi legati all'ambiente e alla sostenibilità, in cerca di curiosità sul green e le energie rinnovabili perchè credo che un'informazione inclusiva non possa lascere indietro tutto questo.

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