Vi è capitato mai di notare che la quantità di un prodotto in commercio si riduca senza una diminuzione anche del prezzo? Andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono le cause di questo fenomeno.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
La crisi economica ormai incombe. Continuano gli aumenti dei prezzi, anche sui beni di prima necessità. Fare la spesa al supermercato ormai non è per tutti e bisogna fare attenzione a tanti fattori.
Ultimanente, poi, si sta diffondendo un fenomeno alquanto singolare. Molti prodotti sono venduti allo stesso prezzo, ma in quantità minore. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
In gergo tecnico viene chiamato shrinkflation. Si tratta di un termine inglese che deriva dall’unione di due parole: to shrink e inflaction. Il primo significa restringere, il secondo sta per inflazione. Un fenome che si configura quando al supermercato troviamo delle confezioni più piccole allo stesso prezzo.
POTREBBE INTERESSARVI ANCHE–>Allevamenti sostenibili, nasce la carne anti obesità: le ultime news
Eppure, facendo caso solo al prezzo, sembra non sia cambiato niente. In poche parole, ad una diminuzione della confezione non sempre corrisponde una diminuzione del costo, portando un bel pò di seccature. Un fenomeno poco trasparente ma che, grazie alla collaborazione della community ACmakers, può essere riconosciuto tramite test e sondaggi sui prodotti maggiormanete esposti (anche se risulta molto più difficile stabilire quali sono i prodotti sotto inchiesta).
Secondo i consumers da un famoso formaggio light ad un noto detersivo per i piatti, sono moltissimi i prodotti che hanno subito una diminuzione di confezione. Nel primo caso, secondo Altroconsumo, la confezione è passata da 200 a 190 gr mentre nel secondo caso da 1 litro a 900 ml. Stessa cosa per una famosissima confezione di merendine, passata da 280 a 270 gr.
POTREBBE INTERESSARVI ANCHE–>Gabbiano rapisce un cane, la fake news che ha lasciato il web senza parole
Ovviamente bisogna sapersi rendere conto di quanto possa essere dannosa la riduzione di quantità del prodotto. In alcuni casi, come ad esempio il tonno in scatola, si ha una diminuzione del peso perché viene inserito una minore quantità di olio. Anche l’antitrust sta indagando su questo fenomeno per tutelare i consumatori. Non ci resta che attendere le decisioni per vedere se questo fenomeno ha bisoggno di nuova regolamentazione.