La vita dei Neanderthal, è così che vivevano le famiglie del paleolitico medio

La vita dei nostri antenati ora è un poco più chiara, grazie a nuove tecniche utilizzate per lo studio del DNA umano

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Accensione del fuoco nella preistoria (Foto di Pexels-Pixabay)

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L’uomo di Neanderthal era molto simile all’Homo sapiens. Visse nel periodo del Paleolitico medio, tra i 200.000 e i 40.000 anni fa. Il nome deriva dalla zona in cui furono ritrovati i primi resti, la Valle di Neander, a Düsseldorf, in Germania.

Si pensa fosse un Homo evoluto, pari al Sapiens, poichè sono stati ritrovati, insieme ai resti, degli utensili utilizzati per la vita quotidiana e delle armi finite, pronte, cioè, all’uso. Scomparve in tempi brevi, ed è un enigma che ancora gli studiosi non hanno saputo spiegare.

Come vivevano le famiglie nel Paleolitico medio?

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Illustrazione di una famiglia preistorica (Foto di David Mark-Pixabay)

I libri di storia hanno sempre presentato la vita degli uomini preistorici come scandita dalla caccia ad animali di cui, poi, si nutrivano, insieme a tuberi, semi e frutta. I Neanderthal si sedevano intorno ai loro focolai, e facevano cuocere il loro cibo sulle pietre arroventate dalle fiamme del fuoco.

Recuperavano le pelli degli animali cacciati e li usavano per coprirsi durante il freddo dell’inverno. Alcuni resti, infatti, sono stati ritrovati nelle zone gelide della Siberia, di conseguenza, visto il clima rigido, avevano bisogno di riscaldarsi. Con le pelli coprivano anche le capanne in cui vivevano.
Fu un piccolo popolo evoluto, in quanto, alcune azioni ci portano a pensare che avesse compreso il senso del tempo. Se fino ad un certo momento alcuni comportamenti erano semplici risposte ad esigenze immediate, in seguitop divennero una previsione a quelle che sarebbero state esigenze future.
Il fatto che da un seme un giorno nascerà una pianta, ha aperto le forme del pensiero astratto e della progettazione. Negli ultimi tempi, grazie a tecnologie sempre più sofisticate hanno fatto fare notevoli passi avanti nella comprensione del modo di vivere delle famiglie di Neanderthal.
Una ricerca che risale al 2021 e pubblicata nel corso del corrente anno sulla rivista Nature, sono stati riportati i risultati dello studio relativo ad una famiglia di Neanderthal. Era composta da 11 persone, 5 maschi e 6 femmine, di cui 6 adulti e 5 tra bambini ed adolescenti.
Grazie alla tecnica di sequenziamento genetico sviluppata Svante Pääbo, premio Nobel nel 2022, i ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia hanno ricostruito i rapporti famigliari e, di conseguenza, lo stile di vita della famiglia di Neanderthal.

I resti sottoposti a questa ricerca sono quelli ritrovati in una grotta della Siberia. Un nucleo famigliare complesso che offre la possibilità di vedere come fosse l’organizzazione sociale dei gruppi umani dell’epoca. Non solo, ma anche di quanto le diverse comunità fossero collegate tra loro attraverso la migrazione femminile.

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Il ritrovamento del dna mitocondriale ritrovato nei fossili e che si trasmette per via materna, è più vario rispetto a quello paterno che contiene i cromosomi Y. Ciò sembrerebbe significare che, nelle comunità di Neanderthal, fossero le donne a spostarsi da un gruppo all’altro. Al contrario gli uomini raramente cambiavano il gruppo di origine.

Proprio lo spostamento delle donne da una comunità all’altra, avrebbe portato ad una prematura estinzione delle famiglie di Neanderthal. Questo perchè gli incontri e i relativi accoppiamenti con Denisoviani e Homo sapiens avrebbero dato origine a gruppi misti, ed è un fatto accertato,dal ritrovamento dei resti di una bimba con DNA di entrambe le speci.

 

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