Il 2023 si presenta come lo spartiacque storico delle modalità di approvvigionamento energetico. La guerra in Ucraina inaugura l’inaspettata svolta ecologica made in Europa.
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La scelta fra fonti alternative e fonti tradizionali è stata fondamentalmente un imposizione della storia. La civiltà occidentale in decenni di sovranità inconstrastata non ha mai mostrato una particolare sensibilità per l’ambiente e il pianeta di cui, invece, si è mostrata abile usurpatrice di terre e risorse vitali.
Ringraziamo il presidente della federazione russa per aver richiesto con il suo revanscismo da cavaliere ottocentesco l’intervento dell’autorità legislativa parlamentare europea la quale ha votato a favore di una serie di sanzioni isolazioniste ai danni della potenza.
Oggetto del’articolo sono i risultati a cui sono approdate le analisi dell’istituto di ricerca Rystad Energy aventi lo scopo di illuminare il futuro economico dell’Europa in relazione alle nuove tecnologie adottate per l’approvigionamento dell’energia. In buona sostanza la domanda a cui l’Istituto cerca di rispondere è la seguente: conviene la trasizione verso le rinnovabili?
Le previsioni per il 2023 sembrano essere delle più rosee: i combustibili fossibili parrebbero giunti alla fine del loro mandato. Il report sottolinea come far funzionare una centrale a gas porti a dispendi, nel lungo periodo, fino a 10 volte più sostanziosi rispetto all’installazione di impianti fotovoltaici.
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Il mercato europeo per lo scambio di gas si serve di alcuni indici di valutazione come riferimento per il monitoraggio dell’andamento economico, i cosiddetti “indici TTF” (Title Transfer Facility). Nel 2021 i titoli di scambio registravano un valore di 46 euro per ogni Megawattora, nel 2022 il valore è arrivato a 134 euro/MWh.
Tradotto in percentuale l’aumento sarebbe del 187%. Ad agosto gli indici si sono attestati su 330€/MWh. Insomma, ad onor del vero il report ci parla di un prevedibile boom delle energie rinnovabili per il prossimo 2023. Sarà l’anno della svolta? Già per i primi 7 mesi dell’anno nuovo sono previsti incrementi nell’utilizzo degli impianti eolici e solari da 50 GW che, uniti al nucleare francese, da 30 GW, ridurranno il ricorso al gas.
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Le previsioni mostrano che per il 2025 la comunità europea arriverà a soddisfare un fabbisogno energetico a partire dalle fonti rinnovabili di circa 100 GW. Nel 2028 la cifra si attesterà sui 663 TWh, nel 2050 attorno ai 2000. Per la metà del secolo si prevede un incremento massiccio dell’impiego di rinnovabili, si parla di 2.385 GW ricavati direttamente dal fotovoltaico.