Pale eoliche ed orsetti gommosi non hanno niente in comune, o no? Scopriamo insieme l’incredibile connessione escogitata fra questi due elementi così diversi.
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Le pale eoliche fanno ormai parte del panorama di molti paesi. La transizione energetica con la corsa alle fonti di energia alterativa comprende l’utilizzo di molte nuove tecnologie a supporto di tale obbiettivo. Fotovoltaico, eolico, idroelettrico sono alcuni dei sistemi che consentono di sfruttare le energie rinnovabili presenti in natura come sole, vento e acqua.
In particolare le strutture delle turbine eoliche, che sfruttano l’energia cinetica del vento, sono al centro di innumerevoli ricerche e sperimentazioni volte a migliorarne l’efficienza e l’applicabilità. Gli studi si susseguono ed arrivano da ogni parte del mondo, impegnando gli scienziati ed i tecnici specializzati in continue e costanti implementazioni e progetti all’avanguardia.
Un altro elemento che si inserisce nell’ambito della transizione ecologica in atto è il riciclo dei materiali utilizzati. La possibilità di intervenire nello smaltimento dei rifiuti è fondamentale per agevolare e facilitare la sostenibilità ambientale. In questa ottica si sono mossi i ricercatori della Michigan State University con uno studio relativo ad una nuova resina.
Il nuovo materiale innovativo è stato pensato in funzione della necessità di rivestire le turbine eoliche con resine adatte al loro funzionamento. Fibra di vetro e resine epossidiche compongono la struttura delle pale comportando un problema di smaltimento delle stesse. I ricercatori americani hanno ideato una resina termoplastica che possa essere riutilizzata.
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In pratica la resina allo studio può essere non solo riciclata ma addirittura riutilizzata più volte. Grazie alla sua composizione creata con un mix di resine di origine vegetale e sintetiche, le sue specifiche la rendono riciclabile all’infinito. Paradigma dell’economia circolare il recupero continuo dei materiali utilizzati individua nuove modalità di riutilizzo.
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Il calore dunque consente il recupero di questa resina che una volta liberata può essere riutilizzata in più ambiti. Debitamente trattata i suoi usi sono davvero molteplici: si va da materiali acrilici ideali per la produzione di finestre o fanali, a polimeri assorbenti in grado di essere utilizzati per i pannolini. Ma non finisce qui perché lo stesso processo rilascia un conservante alimentare chiamato lattato di potassio, principale componente delle caramelle gommose come appunto i deliziosi orsetti.