Chi ha scelto il Milite ignoto? La storia del militare italiano caduto al fronte

Il Milite ignoto: un monumento alla gioventù bruciata da un conflitto mondiale dagli esiti disastrosi. Chi lo ha scelto per l’Italia?

Milite ignoto Altare
Altare della patria – foto da pixabay

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Il milite ignoto affonda le proprie radici nella scelta di una madre privata del proprio figlio a causa della guerra. Nel 1920 l’Italia esce esanime dalla prima, sanguinosa, guerra mondiale. Quella che doveva essere una guerra tutta europea coinvolse presto anche gli Stati Uniti d’Ameria e il Giappone rendendo il conflitto di portata mondiale.

L’Italia al termine della guerra contava un numero vertiginoso di morti, parliamo di 600.000 corpi senza vita. Di questi militari la stragrande maggioranza erano ragazzi che della guerra conoscevano a malapena il nome e della voglia di battersi per il paese soltanto tanta vuota retorica.

Chi ha scelto il milite ignoto? Cosa simboleggia e richiama alla memoria storica collettiva?

Milite ignoto paesaggio
Roma, paesaggio – foto da pixabay

E’ stato un colonnello italiano a proporre l’edificazione del monumento dedicato al “milite ignoto”. Milite ignoto è da interpretarsi letteralmente, il monumento è effettivamente il sepolcro di un ragazzo di cui sono ignoti sia il nome che il cognome. La storia che portò alla decisione di quale giovane corpo, fra i tanti, dovesse essere celebrato e onorato come simbolo, lascia ancora oggi estremamente commossi.

Ma come avvenne la designazione? Cosa cela il milite ignoto? Era l’ottobre del 1921, e sotto proposta del colonnello italiano, viene insignita piazza Venezia, a Roma, del titolo di luogo consacrato alla celebrazione di tutte le giovani vittime della prima guerra mondiale. L’unica scelta rimasta, la più difficile, riguardava la salma da tumulare.

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Quale corpo, fra i tanti senza vita, tumulare nell’altare della Patria? Una commissione del Ministero della guerra recupera 11 salme dai territori interessati dal conflitto. Le 11 salme sono tutte di soldati italiani non identificati ciascuna raccolta in un luogo diverso interessato dalla guerra armata.

Le 11 bare vengono trasportate presto ad Aquileia, un paesino del Friuli Venzia Giulia, per essere sottoposte alla decisione finale. Il momento è dei più delicati: quale fra le 11 bare andrà sepolta presso l’Altare di Roma? Il governo affida a Maria Bergamas il gravoso compito. Maria Bergamas è la madre di un giovane militare italiano mai più tornato dalla guerra, disperso, Antonio.

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E’ il 28 ottobre del 2021 e nella cattedrale di Aquileia troneggiano le bare dei giovani soldati, tutte disposte in fila ed onorate da un solenne e disperato silenzio. Le bare allineate sono tutte uguali, arriva quindi la signora Maria Bergamas, circondata adesso da un silenzio ancor più pesante.

La signora passa il proprio scialle sulle bare, sulla prima, sulla seconda, e così via fino alla penultima. Giunta alla penultima bara Maria Bergamas crolla in un pianto disperato, si accascia e inizia a chiamare il nome di proprio figlio, Antonio. E’ deciso, quella sarà la bara dedicata al milite ignoto.

Chi è quindi, in definitiva, il milite ignoto? Un soldato qualunque, senza nome, perché la guerra, si sa, priva di tutti i connotati identitari, delle differenze, disumanizza e rende l’uomo una pedina da combattimento. Per questo il milite ignoto è nessuno e cal contempo tutti, è un simbolo nel quale identificarsi come vittime della stessa sanguinosa tragedia che ancora va di moda, la guerra degli uni contro gli altri.

 

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