Rifiuti elettronici, come smaltirli nel modo corretto: i due modi

I rifiuti elettronici meritano di essere smaltiti adeguatamente. Per non farti trovare impreparato, ecco i due modi corretti per procedere a norma di legge.

Rifiuti elettronici smaltamento legale
rifiuto smartphone – Pixabay

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I rifiuti qualunque essi siano costituiscono una minaccia se non vengono smaltiti in maniera adeguata. Dopo tante disattenzioni sul punto, a quanto pare qualcosa si stia attivando negli ultimi anni, forse perché siamo prossimi al tanto temuto punto di non ritorno. Vista l’eterogeneità della categoria, si sono compiute varie azioni.

Se da un lato si sta premendo molto sull’organico per fare il compost, sul riciclo di plastica per ridurne la produzione e sul vetro per riutilizzarlo all’infinito, dall’altra ci sono categorie molto rischiose e che meritano pertanto una disciplina legislativa ad hoc per fronteggiare tale pericolo e tentare di renderlo il più innocuo possibile.

Rifiuti elettronici, smaltirli nel modo esatto: scopri come

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telecomandi impilati – Pixabay

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Per quanto riguarda i rifiuti elettronici, questi costituiscono una minaccia notevole visto il progresso e la proliferazione negli anni dei dispositivi. Esistono due modi molto validi per smaltirli, il primo consiste nel consegnare quello vecchio al venditore in modo che quest’ultimo possa procedere allo smaltimento oppure si sostituisce il vecchio col nuovo rivolgendosi sempre al negozio. Il punto vendita potrà accettare il rifiuto a condizione che la superficie dell’attività sia pari a 400 metri quadri.

Ovviamente ci si può riferire anche all’ente territoriale competente – come il Comune di residenza – per ricevere tutte le indicazioni utili ed i luoghi pubblici quindi adibiti alo smaltimento di questa categoria speciale di rifiuto. Il problema tuttavia si presenta soprattutto con riferimento ai piccoli elettrodomestici.

Come ad esempio telecomandi e frullatori che spesso vengono gettati insieme agli altri rifiuti commettendo un errore gravissimo e non privo di conseguenze. L’Italia infatti presenta un “debito” pari a 4 punti percentuali rispetto al target comunitario per quanto riguarda l’esatto smaltimento dei dispositivi elettronici.

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Un dato che esprime un demerito ed un’errata cultura in materia. Ecolight, ovvero il consorzio nazionale per la gestione dei Raee la cui sigla sta per Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, ha dimostrato che i metodi sopra citati dell’Uno contro Uno e dell’Uno contro Zero – a seconda se vi sia acquisto del nuovo o meno – aiuta a raccogliere oltre 20.000 tonnellate di rifiuti elettronici ma da sola non è ancora sufficiente a colmare il divario col resto d’Europa.

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