Grazie a una missione che si è svolta a più di 5.5oo metri si è scoperto un mondo sottomarino incredibile. Scienziati e ricercatori sono rimasti sorpresi
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Una delle domande a cui si continua a cercare una risposta è cosa ci sia sotto ai 5.5oo metri. Ed è proprio a questa domanda che un team di oceanografi e biologi marini, del Research Institute of Museums Victoria (MV) in Australia, hanno provato a dare una risposta. E quello che hanno trovato, secondo quanto riportato dall’Australian Broadcasting, gli ha lasciati tutti senza parole.
La spedizione, avvenuta a bordo della nave Investigator è iniziata il 30 settembre ed ha coperto un’area di 740.000 km² tra le isole Cocos e Christmas, a circa 2.500 km dalla costa occidentale australiana. E proprio qui, oltre i 5.500 metri di profondità, questi hanno compiuto delle scoperte davvero sensazionali. Tanto per capire l’importanza di quanto trovato uno dei membri ha dichiarato di essere davvero entusiasti.
Infatti a queste profondità sono state trovati delle nuove specie, forse anche dei nuovi rami dell’albero della vita che erano rimasti nascosti sotto le onde di questa regione inesplorata. Per raccogliere queste informazioni, un vero e proprio “tesoro” di specie da campionare sono state utilizzate delle piccole reti da traino.
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Infatti il curatore senior Tim O’Hara,curatore senior degli invertebrati marini, ha dichiarato, a tal proposito, che circa un terzo delle specie raccolte potrebbero essere nuove per la scienza. Come ad esempio un nuovo tipo di anguilla cieca, caratterizzata dalla pelle sciolta, appiccicosa e trasparente. Il manager delle collezion MV, Dianne Bray, ha poi dichiarato come questi pesci hanno gli occhi rimpiccioliti “piccole depressioni dorate nella pelle. Hanno una pelle molto flaccida, sciolta e gelatinosa e sono incredibilmente rari”.
Tra i pesci sconosciui rinvenuti anche un pesce pipistrello di acque profonde. Si tratta di una creatura che si muove trascinando, sul fondo del mare, i suoi lunghi piedi su zampe piccole e spesse. Ma anche un granchio eremita che utilizzava un corallo zoantrhay di acque profonde come conchiglia. Si tratta di coralli molli e appiccicosi che incorporano sabbia per dare sostegno alle loro strutture. Sarebbero poi stati fotografati, secondo il biologo dei pesci della MV Yi-kai Tea dei pesci volanti appartenenti ad almeno sei specie diverse.
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Quando la nave ritornerrà alla base, le creature verranno studiate dai tassonomi così da poter dividerli nei vari gruppi di animali e confermare la loro identità o descriverne una nuova specie. I risultati della ricerca saranno inestimabili per comprendere gli ambienti in acques profonde dell’Australie e l’impatto che gli esseri umano stanno avendo su questi.