Avete mai sentito parlare del Myrtillocactus geometrizans? Si tratta di un particolare cactus a forma di candelabro. Devi averlo assolutamente!
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Le piante grasse sono una tipologia molto amata dagli amanti del giardinaggio, specie da quelli alle prime armi che sono alla ricerca di una prima pianta di cui prendersi cura, possibilmente facile da coltivare.
Dette anche succulente, queste piante hanno infatti la capacità di immagazzinare acqua per lunghi periodi, riducendo così la loro necessità di irrigazione.
Tra le piante grasse più conosciute troviamo sicuramente i cactus, quelle piante tipiche del deserto, ma oggi coltivate anche in casa. Una specie meno conosciuta di questa famiglia è il Myrtillocactus geometrizans.
E’ un cactus estremamente facile da coltivare e, come si può intendere dal suo nome, ha anche il vantaggio di produrre dei piccoli frutti commestibili che ricordano un po’ i mirtilli.
Le sue piccole dimensioni e la sua bellezza lo rendono perfetto per la vita in appartamento, divenendo un bellissimo elemento d’arredo. Vediamo allora come poterlo coltivare in casa.
Le piante grasse sono piante molto semplici da coltivare. Sono resistenti, possono resistere anche mesi senza acqua e non necessitano di grandi cure come potatura o continue concimazioni.
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Tuttavia, non tutte le piante grasse sono uguali e, nonostante la loro elevata resistenza, è bene conoscere alcuni consigli per poter assicurare loro il massimo della salute.
In primo luogo, bisogna tenere conto dell’esposizione luminosa. A seconda dell’età della pianta, il Myrtillocactus avrà bisogno di un tipo di esposizione differente. Una pianta molto giovane andrà tenuta in una zona dove la luce sia filtrata, mentre una più adulta potrà essere posizionata sotto la luce diretta del sole.
La resistenza di questa pianta fa si che la si possa tenere a qualsiasi temperatura, purché si aggiri tra i 10 ed i 30 gradi. Per questo motivo il nostro consiglio è di tenerla in casa durante l’inverno, poiché non sopporta troppo temperature inferiori ai -3.
I cactus – come abbiamo accennato in precedenza – sono piante capaci di immagazzinare acqua e utilizzarla quando lo ritengono necessario.
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Per questa ragione soffrono i ristagni idrici, motivo per cui dovrete evitare di annaffiarle troppo. Data la loro resistenza alla siccità potreste pensare di annaffiare la pianta anche una volta ogni 2 settimane.