Vende il suo letto per salvare 800 cani, la storia di Seu Antônio

Esistono nazioni dove il fenomeno del randagismo è ancora diffuso, è il caso del Brasile che, però, può contare su persone molto generose

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Cani randagi (Foto di Andrey_and_Lesya-Pixabay)

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In Brasile il randagismo dei cani è dilagante. Ci sono molte situazioni disperate, ma anche molte persone che si prodigano, ognuno a modo proprio, per cercare di salvarli e trovare loro una casa.

E’ il caso per esempio di Thiago, il bambino di 12 anni che ha avuto un’idea del tutto originale. Passa il suo tempo libero a fare il bagno ai cani salvati da un’associazione, dove fa volontariato, affinché questi passano essere visti diversamente dai passanti. E’ riuscito così a trovare una casa a più di 50 randagi.

C’è anche chi vende il proprio letto per salvare i cani

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Bandiera del Brasile (Foto di Gleidiçon Rodrigues-Pixabay)

Un’altra storia veramente toccante riguarda un uomo di nome Seu Antônio, che ha venduto tutto ciò che possedeva per aiutare gli animali. Una testimonianza di grande sensibilità ed amore incondizionato, che ha toccato il cuore di molte persone.

Tutto è iniziato dopo che Antônio ha perso il suo cane a causa di un tumore, da quel momento qualcosa è scattato in lui, portandolo a dedicarsi completamente ai più deboli, ossia ai randagi. Ha stravolto la sua vita, dedicandola interamente a loro.

Prima di tutto, ha venduto tutti i suoi beni ed il ricavato è stato poi utilizzato, in parte, per acquistare un terreno nel comune di Marechal Deodoro. Il denaro residuo, poi, è stato investito in cibo e medicinali. Ma gli animali recuperati erano molti e le finanze sono finite in fretta.

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Le bocche da sfamare non facevano che aumentare, così Antônio ha cominciato a vendere qualunque cosa considerata superflua nella struttura in cui dormiva con centinaia di cani. Persino il suo letto, pur di racimolare qualche spicciolo in più.

La sua storia ha cominciato a diffondersi, ed ha toccato profondamente degli animalisti che hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per aiutarlo. Grazie alla generosità degli utenti è nato il rifugio São Cão, letteralmente, santo cane.

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Qui, lui e il suo piccolo team di volontari, hanno potuto mettere in sicurezza l’area, creare delle recinzioni per alcuni box e migliorare le condizioni di vita degli ospiti del rifugio. Non solo cibo, ogni giorno vi è bisogno di oltre 200 kg di crocchette, ma anche visite veterinarie e sterilizzazioni.

I conti da saldare sono tanti ma non vi è comunque alcun rimpianto rispetto alla scelta fatta. Oggi sono più di 800 i randagi di cui si occupano grazie anche alla sensibilità ed il supporto di persone che fanno donazioni da tutto il mondo.

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