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Orto

Il fungo che sanguina, conosciamo l’Hydnellum peckii

L’Hydnellum peckii è un fungo molto particolare: bianco con delle macchie rosse che sembrano grosse macchie di sangue

Hydnellum peckii (Foto Instagram)

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I funghi solo elementi della natura estremamente affascinanti. Questi spuntano fuori dal terreno sebbene, non compiendo la fotosintesi, non sono piante. E non nascono dai classici semi ma dalle spore che vengono trasportate dall’aria. Alcuni, poi, non spuntano fuori dal terreno ma rimangono sottoterra come il tartufo.

Alcuni di questi sono davvero buoni da mangiare (su tutti i porcini), mentre altri sono estremamente velenosi. Ma una delle caratteristiche che hanno tutti questi, a prescindere che siano commestibili o meno, sono tutti molto belli. Ma ce ne è uno che vi lascerà davvero senza parole.

Hydnellum peckii, il fungo che sanguina

Hydnellum peckii (Foto Instagram)

L’Hydnellum peckii – o dente bilioso – è un fungo molto particolare cha appartiene alal famiglia delle Bankeraceae ed è diffuso in Nord America, Iran, Corea e ancehe Italia. Questo, sebbene non sia velenoso, a causa del suo sapore amaro non è commestibile e anche molto indigesto. Ma cos’è che lo rende così particolare? Il suo aspetto.

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Questo, infatti, a prima vista sembra essere una torta di panna e fragola o ciligie abbandonata nei boschi. Ma nessuno abbandonerebbe una torta in un bosco. Per altri, invece questo particolare fungo dal cappello bianco sembra essere ricoperto da macchie di sangue. Un po’ il contrario di come sono i funghi nell’immaginario comune: ovvero rosso con le macchie bianche (che esiste ed è l’ovolo maleficoed è velenoso e psicoattivo. Non può però negare che il dente bilioso, per quanto impressionante possa sembrare è tra i più appariscenti del bosco.

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Ma sebbene questo fungo non sia commestibile (e neppure velenoso), gli ultimi studi condotti ha evidenziato che contiene alcune sostanze medicamentose. Infatti se somministrato per via endovenosa questo avrebbe proprietà anticoagulanti simili all’eparina. Ma non solo perché al suo interno sono state trovate delle sostanze che inibiscono alcuni enzimi che causano il morbo di  Alzheimer e potrebbe aiutare a curare la tanto studiata e complicata patologia.