Sull’insalata in busta si sente dire tutto e il contrario di tutto. Certamente si tratta di una delle innovazioni del settore agroalimentare di maggiore successo negli ultimi anni, perché risponde all’esigenza forse più imperante della nostra società: risparmiare tempo.
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Anche il noto programma televisivo Le Iene si è interessato a questo prodotto concentrandosi sulla carica batterica contenuta nelle insalate pronte e scatenando moltissime reazioni e domande da parte dei consumatori.
l confezionamento degli alimenti freschi è stato un vero e proprio boom e ormai non esiste supermercato dove nei banchi frigo vicino a frutta e verdure fresche non si trovino tanti ortaggi confezionati, in primis le insalate in sacchetto, un mix di diverse varietà quali lattuga, scarola, songino e gentile, a cui possono essere aggiunte altre verdure come carote, rucola e radicchio.
Insalata in busta: occhio al dettaglio
È utile precisare che le insalate in busta sono classificabili come “prodotti di quarta gamma”, per la loro modalità di utilizzo. “La gamma è un tipo di conservazione che fa specificatamente riferimento a prodotti freschi per cui, nel caso delle verdure, la prima gamma comprende quelle fresche, la seconda gamma le verdure conservate e sott’aceto, la terza gamma le verdure surgelate, la quarta gamma quelle confezionate già pronte al consumono
Per prima cosa l’insalata, dopo la raccolta, deve essere attentamente ripulita da residui di terra e da eventuali insetti presenti e poi accuratamente lavata in acqua potabile con aggiunta di amuchina, dosata ovviamente in maniera da evitare il sapore di cloro nel prodotto finale. Inoltre, durante tutte le fasi di preparazione è assolutamente importante mantenere la catena del freddo, “ovvero mantenere una temperatura uniforme inferiore 8°C, per far sì che il prodotto mantenga fresco, pulito ed impedire batteri proliferare”.
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Il lavaggio, in genere doppio e attuato in vasche a continuo ricambio di acqua, deve pertanto avvenire in sale climatizzate ed utilizzando acqua ghiacciata. Terminato il ciclo di pulitura e lavaggio, il prodotto viene asciugato, “al fine di eliminare eventuali ulteriori residui di terra che possono ancora essere presenti sulle foglie”, eventualmente tagliato e infine confezionato, il tutto sempre in sale climatizzate a bassa temperatura.