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I funghi “parlano” tra di loro: hanno un linguaggio molto complesso

I funghi sono organismi strani e molto antichi, che non rientrano negli ortaggi, ma che, cucinati ad arte, sono buonissimi

Fungo cordyceps cinese (Fonte foto: PInterest)

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I funghi o miceti, sono organismi unicellulari e pluricellulari e costituiscono un regno di oltre 3 milioni di specie, di cui 700 mila conosciute. Linneo li classificò come piante, ma, in seguito, li elevò al rango di regno di Nees Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, presidente della’ Accademia Leopoldina.

Una leggenda narra che Micene, città fondata da Perseo, fu chiamata così proprio per via dei funghi che in greco venivano chiamati mikes. L’eroe omaggiò la città con questo nome perchè, di ritorno da un lungo viaggio, stremato dalla stanchezza, bevve dell’acqua raccolta con il cappello di un fungo.

Alcuni studi sembrano dimostrare che anche i funghi parlano tra loro

Fungo Splitgill (Fonte foto: Pinterest)

I funghi sono un elemento importante del sottobosco e crescono soltano in determinati periodi dell’anno con la giusta umidità e nel giusto ambiente. In genere quello più conosciuto, il porcino, si può trovare vicino agli alberi di castagne, degli abeti e dei faggi.

Ne esistono di tantissime tipologie, ma, in questo caso, se vogliamo raccoglierli in autonomia nei boschi, dobbiamo conoscerli davvero molto bene, perchè ne esistono di specie molto velenose. L’indicazione data dagli intenditori è, comunque, quella di raccoglierli con delicatezza in modo da non rovinare il terreno e il fungo stesso.

Sono considerati una delle forme di vita più primitive. Da tempo alcuni studiosi si stanno dedicando allo studio di questi strani organismi. Hanno notato che i funghi si scambiano tra di loro degli impulsi elettrici utilizzando le ife, delle strutture filamentose che si trovano nel sottosuolo.

Tali filamenti formano una rete sottile chiamata micelio, il quale collega le colonie di funghi attraverso il terreno. Queste reti sono molto simili ai sistemi nervosi degli animali. Proprio studiando e misurando l’intensità e la frequenza degli impulsi, potrebbe essere possibile distinguere e comprendere il linguaggio usato per comunicare.

Una nuova ricerca di Andrea Adamatzky, professore presso l’Unconventional Computing Laboratory dell’Università dell’Inghilterra occidentale, attraverso l’utilizzo di minuscoli elettrodi, ha registrato alcuni impulsi elettrici che sono stati trasmessi attraverso il micelio.

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Le specie di funghi presi in considerazione da questa ricerca sono 4: il fungo fantasma (Omphalotus nidiformis), il fungo Enoki (Flammulina velutipes), il fungo Splitgill comune (Schizophyllum commune) e il cordyceps cinese (Cordyceps militaris).

Attraverso confronti matematici tra i modelli di questi impulsi e quelli associati al linguaggio umano, lo studioso ha potuto notare che gli impulsi costituiscono la base di un linguaggio fungino e che comprende fino a 50 parole organizzate in frasi.

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Sembrerebbe che i funghi si parlino tra di loro scambiandosi informazioni utili sul cibo o su eventuali danni. Ulteriori studi hanno dimostrato che i funghi rispondono alla stimolazione meccanica, ottica e chimica. Parrebbero commutare il loro schema di attività elettrica in modo molto simile a quello del sistema nervoso centrale dell’uomo.

Ovviamente non è ancora possibile parlare di linguagio vero e proprio. Gli studiosi sono comunque fiduciosi e sperano di trovare, in fututo le correlazioni di questa particolare attività elettrica.

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