Legna dura o dolce? Come capire la qualità in base all’aspetto

Legna dura o dolce: i ceppi da ardere non sono tutti uguali. Alcuni sono adatti per il riscaldamento e altri no: ecco come riconoscerli

Legna ardere riscaldamento caratteristiche
Legna da ardere (Canva)

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La legna è stata per decenni il mezzo che ha permesso agli uomini di riscaldarsi e non solo e oggi dopo diverso tempo in cui era stata soppiantata da mezzi più comodi ed economici, sta tornando prepotentemente “di moda”.

Il costo del gas è diventato troppo esoso per molte famiglie che si sono impegnate a trovare strade alternative per riscaldare le case durante l’inverno. Un ritrovato utilizzo quello della legna che da un lato va a favore del contrasto al cambiamento climatico in quanto la quantità di anidride carbonica emessa con la combustione è pari a quella assorbita nel processo di fotosintesi e dall’altro appare conveniente per i costi di approvvigionamento.

Ma come riconoscere la qualità della legna in base all’aspetto? C’è legna dura e legna dolce, adesso ti spieghiamo tutto.

Legna dura o dolce: come riconoscerla

legna tipologia riscaldamento dettagli
Tipi di legna (Canva)

In Italia, oggi, sono ancora tante le famiglie che usano la legna per riscaldarsi. Sono ben 4,5 milioni che con distribuzione diversa, tra nord e sud e piccoli centri soprattutto di montagna, approfittano del buon vecchio fuoco per tenere calda la casa e produrre anche acqua calda.

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Molti negli ultimi anni hanno deciso di utilizzare il pellet, forma moderna di materiale legnoso, più comodo e meno polveroso. Ma sai come si sceglie la legna e perché si parla di legna “dolce” o “dura”?

La legna dolce è quella che prende fuoco facilmente emettendo una fiamma lunga ma allo stesso modo si consuma anche velocemente. Si tratta di legna che deriva da alberi di pioppo, ontano, castagno e salice.

La legna dura, invece, sviluppa una fiamma più corta ed è maggiormente compatta, ecco perché arde lentamente. Si tratta di ceppi realizzati da alberi di quercia, leccio, faggio, frassino ed olmo e costituisce il materiale giusto da destinare al riscaldamento.

Ma questo non basta. Per scegliere la legna adatta al riscaldamento è indispensabile guardare anche la stagionatura e dunque il grado di essiccazione per fare in modo che i ceppi non siano umidi e dunque che rendano molto e non siano inquinanti.

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Per fare in modo che tutto questo avvenga serve preparare la legna per tempo, tagliarla in pezzi e lasciarla essiccare in un luogo riparato e areato, pronta per l’inverno. I ceppi bagnati, invece, sono da evitare in quanto hanno una resa minima perchè l’energia del fuoco viene prima “sprecata” per fare evaporare l’acqua e poi per riscaldare nel vero senso della parola.

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