Il nocciolo è un’ottima alternativa al pellet, abbastanza economica e sostenibile. Scopriamo insieme di cosa si tratta nel dettaglio.
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Il repentino abbassamento delle temperature sta mettendo in allerta tantissime persone che in questi giorni si stanno preparando ad affrontare l’inverno ed i pressanti costi in bolletta.
I prezzi della materia prima di gas e luce, infatti, sembrano non volersi arrestare e, al contrario, continuano a crescere a dismisura rendendo davvero difficile sostenerne le spese.
Per questo motivo tantissime persone stanno ricorrendo a soluzioni alternative al gas, come ad esempio le stufe a pellet o quelle a legna. Il problema è che anche pellet e legna stanno crescendo di prezzo, a causa dell’elevata richiesta sul mercato.
Una valida alternativa da prendere in considerazione è il nocciolo, prodotto economico e altamente sostenibile. Scopriamo di più a riguardo.
Il nocciolo: la convenienza dell’alternativa al pellet
Il nocciolo, conosciuto anche come nocciolino di sansa, è una biomassa ottenuta appunto dalla sansa, un prodotto di scarto che rimane dalla lavorazione dell’oliva.
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Questa biomassa viene ottenuta tramite la centrifugazione della sansa e la sua particolarità è data dal fatto che può essere utilizzata come biocombustibile per le stufe a pellet.
Il nocciolo di sansa ha infatti un potere calorifero che si aggira tra i 4.5 kWh/kg e i 6.5 kWh/kg, una cifra persino superiore a quella del potere calorifero garantito dal pellet.
Essendo un prodotto di scarto, scegliere il nocciolo significherebbe fare una scelta totalmente sostenibile poiché si andrebbe ad utilizzare un sottoprodotto che normalmente viene gettato via.
Oltre ad essere molto conveniente in termini economici, occupa anche meno spazio per via del suo peso specifico, abbattendo i costi di stoccaggio.
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Inoltre, il nocciolo non ha al suo interno alcun tipo di additivo chimico, il che consente un utilizzo più sicuro, senza il rischio di emettere fumi e cenere che potrebbero rovinare la stufa.