14 dicembre 2022, il 60% delle case in tutta Italia varranno 0 euro: il motivo

Il 14 dicembre 2022 sarà un giorno difficile per gli Italiani. Tantissime case d’Italia varranno 0 euro. Scopriamo insieme il motivo.

valore crollato zero
Il valore degli immobili è in crollo – Foto da Pexels

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Ricordatevi questa data: 14 dicembre 2022. Sarà una data molto difficile da dimenticare per gran parte degli italiani, poiché si tratta del giorno in cui circa il 60% delle case di tutta Italia varrà 0 euro.

Ma come possono così tante abitazioni perdere il loro valore in questa giornata? Come è possibile che il valore di mercato possa scendere di così tanto?

Purtroppo è possibile e dipenderà tutto da quello che rivelerà la Commissione Europea in questa importante giornata. Scopriamo allora di più a riguardo della proposta in avvento che per molti non sarà proprio un bel regalo di Natale.

Valore delle case italiane in discesa: il provvedimento della Commissione Europea

casa prezzo mercato
Case in costruzione – Foto da Pexels

Il 14 dicembre prossimo, la Commissione Europea mostrerà pubblicamente la propria proposta per il miglioramento dell’efficienza energetica della abitazioni, una proposta che fa parte di un intero piano di governo volto alla riduzione delle emissioni di CO2.

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Nello specifico, la direttiva “Energy performance of buildings directive” intende fare in modo che entro il 2050 ogni singola abitazione presente all’interno dei paesi della Comunità Europea sia completamente a emissioni zero.

Un progetto molto ambizioso che però, per prendere vita, dovrà utilizzare delle misure molto strette per poter garantire che tutte le nuove costruzioni siano ad impatto ambientale zero.

Ciò significa che tutte le case più vecchie e che non dispongono delle necessarie dotazioni per un miglioramento energetico subiranno un forte calo sul mercato ed è stimato che il 60% delle abitazioni italiane arriveranno a valere proprio 0 sul mercato. Tra le varie strette previste dalla direttiva troviamo le seguenti:

  • dal 2027 gli Stati membri vieteranno la vendita e l’affitto di tutti quegli immobili con classe energetica inferiore alla E. Dal 2030, invece, potranno essere venduti ed affittati solo immobili dalla classe D in sù, mentre dal 2033 solo quelli dalla classe C in sù.

 

  • Tutti gli edifici nuovi dovranno essere a impatto zero dal 2030 per i privati e quelli pubblici dal 2027.

 

  • La situazione cambia per i condominii che avranno più tempo per adeguarsi alle nuove normative. Per venderli ed affittarli basterà la classe E dal 2030, la classe D dal 2033 e la classe C dal 2040.

 

  • E’ comunque possibile bypassare il divieto di vendita solo se l’acquirente si impegna a raggiungere la classe energetica minima con dei lavori di miglioria entro 3 anni dalla stipula dell’atto di vendita.

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Ad oggi si stima che circa l’87% degli edifici presenti in Italia sia inferiore alla classe D. Questo significa che tantissimi proprietari dovranno trovarsi nelle condizioni di dover spendere almeno 10.000-20.000 euro per fare lavori di miglioria.

In alternativa saranno tantissime le case che avranno un valore pari a 0 sul mercato poiché non potranno essere né affittate né vendute.

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