Figlio unico o con sorelle e fratelli, è una domanda che molti genitori si fanno quando decidono di procreare. Vediamo il punto di vista scientifico
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Figlio unico o meglio avere fratelli e sorelle? Non esiste una risposta sola a questa complessa domanda che molti si fanno o si sono fatti. Nel momento in cui una coppia di futuri genitori decide di affrontare l’argomento non è per niente semplice rispondere sulla carta, se non basandosi sulla propria esperienza personale.
Si perché quando ancora non si ha l’idea di cosa significhi avere figli, è indubbiamente difficile pensare anche in termini di quanti se ne vogliano avere in astratto. Certo si possono mettere in fila i pro e i contro, fattori come la condizione economica o il tempo assorbito dal lavoro, ma decidere quale sia il numero giusto di figli è praticamente impossibile. Anche perché non siamo tutti uguali.
Fratelli o figlio unico: la scienza cosa risponde?
Partiamo dall’assunto che avere figli non è per tutti e che quindi entriamo nel campo della soggettività che esclude una regola generale. Ma, se sia meglio avere un figlio unico o meno, è comunque un argomento oggetto di studi ed alcuni di questi individuano dati interessanti. In Norvegia una ricerca ha concluso che non esistono differenze in termini di livelli di Q.I. o di opportunità lavorativa tra le due categorie.
Altri studi, in anni passati, hanno evidenziato come alcune caratteristiche caratteriali non siano determinate dall’essere un figlio unico o meno. Anche in Cina, dove per anni vi era la politica del figlio unico e quindi hanno avuto a disposizioni molti dati, non si riscontrano differenze rilevanti tra le due opzioni.
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Un dato che imprime differenze tra figli è l’ordine di nascita. Appaiono più motivati i primogeniti, a prescindere dal fatto che abbiano o meno fratelli, a conseguire risultati migliori da tutti i punti di vista. Non si riesce a spiegare scientificamente il motivo ed appare più probabile che dipenda dall’atteggiamento che hanno i genitori nei confronti del primo figlio. Più attenzione e più tempo determinano il gap per quanto minimo.
Tralasciamo invece gli stereotipi che hanno sempre identificato il figlio unico come più viziato, egoista e asociale. Studi e ricerche hanno dimostrato l’infondatezza di questa convinzione e anche qui non emergono differenze sostanziali tra chi é cresciuto da solo o con fratelli e sorelle. Stesso discorso per la salute mentale e gli stati d’animo.
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Valutando quanto emerge dalla scienza sembrerebbe che avere o meno dei fratelli non fa una grande differenza nel definire la personalità di ognuno. La verità è che chi ha fratelli, andando avanti nella vita, avrà sempre qualcuno con cui condividere le cose belle e su cui contare nei momenti bui. Inoltre avrà una capacità di lottare, per ottenere gli obbiettivi prefissi, frutto della naturale e sana competizione tra fratelli e soprattutto godrà di ricordi comuni di vite vissute che solo i fratelli possono avere.