Mucche ed acqua frizzante, la correlazione che mai avresti immaginato

La correlazione mucche ed acqua frizzante non è poi così assurda. Scopri perché tale connubio è più attuale che mai anche se ti lascerà sbigottito.

acqua frizzante e mucche connubio
acqua frizzante e limone – Pixabay

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Tra le bevande che apprezziamo tanto vi è l’acqua frizzante. Questa, soprattutto nella stagione estiva trova la sua massima diffusione, complice il caldo che la rende particolarmente appetibile e perfetta per dissetarci nei momenti di particolare calore. Non tutti però amano l’acqua frizzante e non si sa da cosa derivi questo poco gradimento.

Ad ogni modo, l’acqua frizzante è spesso impiegata per la preparazione di altrettante bevande come ad esempio gli sciroppi zuccherini e colorati a base di arancia, limone, mandarino o la semplice menta, per intenderci. Ma tutti questi sapori frizzanti hanno le ore contate? Quello che sta accadendo è allarmante.

Mucche ed acqua frizzante, un connubio insolito

Mucca ed acqua frizzante
mucca allevamento – Pixabay

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In effetti già se ne parla negli ultimi mesi: l’acqua frizzante ha le ore contate. Numerosi marchi di acqua o anche di birra in alcuni casi ne hanno cessato la produzione vista la difficoltà nel reperire CO2. Un problema di non poco conto che comporterà progressivamente la scomparsa di un prodotto, del resto già in parecchi supermercati non si trova sugli scaffali.

Questa mancanza o difficoltà di reperimento ha indotto gli scienziati a fare degli studi ed analizzare nello specifico alcuni allevamenti di mucche. Precisamente ci troviamo a nella Cooperativa Agricola Speranza a Candiolo (provincia di Torino). Un punto nevralgico per l’economica locale dato che si occupa della produzione di latte, letame e liquame.

L’anidride carbonica che si libera nel processo di refrigerazione del gas naturale viene infatti raccolta indue cisterne poi venduta all’industria. Anche l’impianto di biogas, che lavora da oltre un decennio, ha le sue buone ricadute ambientali: oltre a immettere energia elettrica nella rete – 2 megawatt ora ( l’equivalente del consumo di una famiglia in un anno) – produce che corre fino al vicino Istituto oncologico, riferimento nazionale per la cura dei tumori, dove viene utilizzata per gli impianti termici. Chilometro appena di tubi: l’ospedale risparmia, perché non deve preoccuparsi di smaltire l’acqua, e l’ambiente ringrazia.

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Questa produzione segnerebbe un incredibile passo in avanti perché si otterrebbe in maniera green il CO2 perfetta per acqua frizzante e bevande gassate. Ma non sono tutti d’accordo sull’iter di produzione. E tu, cosa ne pensi sul punto? Rinunceresti o no al sapore del frizzante sulle papille gustative?

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