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Pesce robot pulisce il mare, il progetto ambizioso prende vita

Pulire i mari dall’inquinamento causato dalle plastiche è prioritario e inderogabile: vediamo una delle novità tecnologiche proposte per arginare il problema

Pesce robot aspiraplastica (foto da Facebook, collage di orizzontenergia.it)

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L’inquinamento da plastica è uno dei maggiori problemi che il mondo si trova a dover affrontare a causa dell’uso smodato del materiale e dello smaltimento selvaggio attuato nel tempo. Il tutto si è materializzato negli oceani dove permangono le cosiddette microplastiche che imperversano dappertutto, in ogni corso o specchio d’acqua.

Si tratta di particelle infinitesimali che non vengono percepite a occhio nudo, ma capaci di inserirsi nell’ambiente e da lì riescono ad insinuarsi all’interno degli organismi viventi. Le nano particelle sono pericolose e dannose oltre ogni immaginazione e inquinano e contaminano tutto il Pianeta.

Un’invenzione che aiuta l’ambiente: il pesce robot aspiraplastica

“Gillbert” pesce-robot aspiraplastica (foto da Facebook)

Gli ecosistemi marini sono messi a rischio dalla presenza delle microplastiche che determinano un deterioramento dell’ambiente naturale. Le specie animali e vegetali ne vengono contaminate e ne subiscono l’aggressione continua. Pensare di ridurre la presenza della plastica dagli oceani è difficile poiché le minuscole particelle possono depositarsi nelle fessure del fondale marino e diventare inaccessibili per la loro eliminazione.

Mentre la riduzione dei rifiuti di plastica e il filtraggio delle acque reflue prima che raggiungano l’oceano stanno aiutando a ridimensionare la quantità di microplastica nei mari, la pulizia dell’acqua già contaminata è un’operazione davvero complicata. E così la tecnologia e la robotica possono dire la loro e contrastare la crisi ecologica.

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E’ il caso dei pesci-robot, piccoli pesci bionici, in grado di attrarre con il loro corpo le nano particelle presenti negli oceani ed eliminarle. Sono progettati per ripulire i mari dalla plastica nuotando letteralmente nell’acqua in tutte le direzioni. L’invenzione arriva dalla Cina e precisamente dall’Università di Sichuan che ha inventato i minuscoli pesci robot di soli 13 millimetri, in grado di raccogliere e campionare gli inquinanti.

Dall’Inghilterra arriva “Gillbert”, un pesce robot capace di aspirare le microplastiche dai corsi d’acqua, campionarle e addirittura riciclarle. L’idea è di una studentessa dell’Università del Surrey, Eleanor Mackintosh che l’ha presentata al concorso pubblico “Natural Robotic Contest”, vincendolo. Da qui l’opportunità di veder realizzato il suo automa biometrico.

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Il prototipo stampato in 3D è simile ad un salmone cibernetico le cui branchie sono specializzate nell’aspirazione delle nano particelle di plastica presenti negli habitat acquatici. Il prossimo passo sarà renderlo telecomandato o autonomo in modo da consentirgli di andare a caccia di tutte le plastiche degli oceani. Un vero e proprio aspiraplastica dei mari.

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