I raccoglitori di cacao africani sfidano i grandi del cioccolato, stufi dello sfruttamento nei campi e delle pessime condizioni lavorative.
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Migliaia di lavoratori in Africa sono in protesta contro le stesse compagnie per le quali lavorano, stufi dello sfruttamento che sono costretti a subire ogni giorno per raccogliere il cacao. Pagati meno di un euro al giorno, arrivando a lavorare anche 14 ore consecutive. In Costa d’Avorio e Ghana le principali ribellioni, dove sono iniziate le proteste contro le gradi società europee.
I lavoratori di questi due Paesi hanno dato un ultimatum alle società, in modo tale da avere maggiori diritti, con giornate di lavoro meno stancanti, premi di produzione e aumento del salario. I maggiori produttori di cacao al mondo, hanno scelto domenica 20 novembre, oggi stesso, per avere una risposta. Se i patti non saranno rispettati, i raccoglitori innescheranno un blocco nel piano produttivo.
Basti pensare che i lavoratori di Ghana e Costa d’Avorio, da soli, producono circa il 60% del cacao mondiale, la quasi totalità importata poi nelle industrie Europee, celebri in tutto il mondo per la loro cioccolata. Il mercato è florido, la distribuzione di cioccolata e di cacao in generale non ha avuto grossi problemi, persino durante la pandemia. Tuttavia, a subire danni continui sono i lavoratori africani.
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I due Stati africani si sono uniti nella protesta, fondando la Opec del cacao, dettando le proprie condizioni e sfidando i loro datori. Un esercito di uomini e donne sfruttati quotidianamente, pagati la misera cifra di un euro al giorno. Per prima cosa, hanno introdotto dei premi produzione senza confrontarsi con nessun dirigente delle società di cacao, addebitando le cifre all’azienda stessa.
I produttori sono stati colti impreparati. Negli ultimi anni, infatti, i premi produzione erano stati assottigliati, fino alla loro sparizione. Per spronare le aziende d’Europa a trovare una soluzione concreta, anche i Governi africani hanno deciso di boicottare la conferenza della World Cocoa Foundation. Al momento, le aziende non si sono esposte e non hanno accennato ai premi.
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Da domani, i lavoratori potrebbero interrompere la raccolta e la distribuzione del cacao, bloccando il mercato. Se la maggior parte dei big del cacao non si è pronunciata, alcuni hanno riferito di fornire i primi aiuti, come la Mondelez, società statunitense di cioccolata, la quale stanzierà 600 milioni di dollari, entro il 2030, per migliorare le condizioni di lavoro in Africa.