E’ tempo di raccolta delle olive, una tradizione del nostro paese millenaria, e, oggi, ripresa anche dai giovani
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L’oliva è il frutto dell’ulivo. Viene usata a scopo alimentare, sia direttamente, dopo adeguata trasformazione, che indirettamente, ossia come materia prima per l’estrazione dell’olio. Conosciuta fin dall’antichità, ancora oggi produce uno degli alimenti più apprezzati e usati al mondo.
L’Italia vanta il maggior numero di varietà al mondo, molte delle quali diffuse solo in ambito regionale. Si raccolgono quando hanno raggiunto il punto giusto di inolizione, che ha proprietà di contenuto antiossidante.
E’ tempo di raccolta delle olive fatta secondo tradizione
In generale, la stagione dell’anno della raccolta è l’autunno. Il momento giusto, in realtà, può variare nell’ambito di un periodo che va da ottobre a dicembre. I contadini ripongono le olive raccolte in cassette forate riposte in ambienti freschi e areati, infine le trasportano al frantoio dove verranno lavorate.
Un tempo, nella tradizione contadina, era un lavoro davvero molto faticoso. Le olive cadute sul terreno erano delegate alle donne ed ai più giovani. Gli uomini, invece, stavano appollaiati sui rami e sulle scale a pioli di legno, per coglierle dalla pianta.
Prendevano con una mano un rametto e con l’altra lo strisciavano in modo da far cadere i frutti nella cesta legata con una corda intorno alla vita. Altri pensavano a riporle in contenitori che venivano, poi, caricati sui carri.
Successivamente si procedeva a distendere le olive sul pavimento di una stanza arieggiata e pulita, in modo da conservarle evitando fermentazioni. Infine, dopo qualche giorno, venivano portate al frantoio.
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Lo scambio di aiuto reciproco nei lavori tra i contadini rappresentava uno dei più importanti momenti in cui la socialità tra tutte le famiglie e rappresentava l’inizio e la fine del lavoro. Mentre le olive venivano macinate, era uso aspettare davanti al camino, chiacchierando ed assaggiando poi l’olio su una bruschetta.
Oggi, come allora, rimane un lavoro impegnativo, anche se un pò più facilitato dai mezzi. Può avvenire attraverso la tecnica della bracatura, che consiste nel raccogliere le olive con le mani senza danneggiarle. Oppure con la bacchiatura, che invece prevede l’uso di pertiche per scuotere i rami dell’olivo per poi farle cadere su apposite reti.
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La raccolta coinvolge ancora dai più piccoli ai più anziani e rappresenta una tradizione molto sentita in alcune regioni come la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la Toscana. Un vero rito collettivo, che ci tramandiamo da secoli, e ,anche se molte cose sono cambiate, le nuove generazioni non hanno abbandonato queste usanze.
Sono moltissimi, infatti, i giovani che si riuniscono con amici e famiglie per rimboccarsi le maniche e raccogliere questi preziosissimi frutti da ulivi anche di ogni età. Così facendo uniscono la tradizione agricola popolare, a momenti di festa che uniscono almeno tre generazioni. Inoltre questo permette la salvaguardia delle piante secolari del territorio.