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La leggenda dei fiori di loto, tra storia e raffinatezza

Il fiore di loto è un fiore circondato da un alone di mistero e fascino al contempo. Sapevi che non bisogna per forza andare in Asia, America o Australia per incontrarne?

Fiori di loto – foto da pixabay

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Il fiore di Loto, scientificamente noto come Nelumbo, è il figlio unico della famiglia delle Nelumbonaceae, ovvero l’unica specie vegetale a rientrare nella famiglia.

Di questo delicato e particolare fiore esistono solo due specie, tutte originarie dei continenti asiatico, americano e australiano. Oggi parliamo del significato di questi fiori e ti sveliamo dove poterli trovare restando comodamente in Italia.

La leggenda dei fiori di loto. L’Italia esotica che non ci si aspetta

Fiori di loto – foto da pixabay

C’è una città del nord-Italia che dal 2008 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Famosa per la sua tradizione culinaria, per l’arte, la scultura, l’architettura e la letteratura, si distingue anche per un particolare insolito: la fioritura dei fiori di Loto. Di quale città stiamo parlando?

La città chiamata in causa è Mantova. Questa città del nord-Italia presenta una particolarità: quasi tutti i suoi laghi e bacini fluviali derivati dal fiume Mincio, sono tempestati di fiori di Loto. Ebbene sì. Nei mesi di luglio e agosto, camminando lungo le rive del lago Superiore, del lago di Mezzo e del lago Inferiore, ti capiterà di restare letteralmente a bocca aperta.

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E’ proprio nei mesi estivi che questi fiori così eleganti regalano delle sovrabbondanti fioriture dai colori differenti. Ma l’aspetto affascinante non si ferma alla mera biologia. Partiamo dal presupposto che non è chiaro chi abbia importato (e se sono stati importati) i fiori di loto a Mantova, e che quindi resta ignota la genesi del loro prosperare in acque italiane.

Alcune testimonianze riconducono la diffusione dei fiori all’operato dei missionari Saveriani di Parma, che nel 1914 utilizzarono la fecola derivata dai rizomi dei fiori per produrre del cibo, come da usanza cinese, ma non ne abbiamo la certezza. Una volta assodato di non conoscerne le origini spostiamoci sulla leggenda che lega questi splendidi fiori alla città lombarda.

Il fiore, dopo il successo davvero esiguo che ebbe la fecola di loto, venne trapiantato nel lago Superiore di Mantova qualche anno dopo, nel 1921, dalla biologa Anna Maria Pellegreffi. Il fiore si trovò molto bene nel lago mantovano e tutt’oggi prospera indisturbato in perfetta armonia con la flora locale.

Ma veniamo alla leggenda. Leggenda narra che una giovane orientale intenta a specchiarsi nelle acque del lago e a mirarne le fattezze scivolò inesorabilmente nelle sue profondità senza riuscire ad uscirne e salvarsi. La disgrazia sarebbe avvenuta in presenza del compagno che, distrutto dall’avvenimento, decise di cospargere su tutta la superficie del lago dei semi di fiori di loto, di modo che celebrassero ogni anno la sua amata.

Dopo l’operazione anch’egli si gettò nelle acque con l’intento di accompagnarla nel viaggio verso l’aldilà. La leggenda si colora di tonalità cupe e tristi in deciso contrasto con i colori delle corolle dei fiori che invece celebrano quanto di bello schiude il racconto, la forza di un amore che perdura al di là delle limitazioni del mondo fisico.

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Ma veniamo ai bellissimi fiori di loro. Questi fiori sono innanzitutto delle piante acquatiche, presentano un lungo rizoma e delle foglie progettate per poter galleggiare a pelo d’acqua. Il fiore legato ad ogni singola pianta è unico, nel senso che per ciascuna pianta vi è un solo esemplare floreale dotato di un profumo davvero intenso.

L’infiorescenza della pianta ha meritato l’appellativo di “fiore di loto” per via dell’aspetto candido, puro e pulito che lo contrddistingue. Le tonalità dei fiori sono quelle del rosa, dell’arancione, del rosso e del bianco. Il fiore di loto viene impiegato anche nella medicina cinese, è considerato un fiore sacro ed è utilizzato anche nell’alimentazione.

Originario dell’Asia, dell’Australia e dell’America, questo fiore è conosciuto per il suo potenziale ornamentale in special modo. In Asia è considerato un fiore sacro. Il fiume Mincio di Mantova regala uno spettacolo in grado di mozzare il fiato. Si pensi che ogni anno la presenza dei fiori viene regolata per evitare che la speci si propaghi sulla superficie dell’intero lago. E’ il caso di fare una bella gita nel mantovano.