L’assegnazione dell’organizzazione della Coppa del Mondo al Qatar ha fatto storcere parecchi nasi. A cominciare dall’indagine sui rapporti tra la FIFA e la Nazione, l’assenza di diritti di civili, i tanti morti per la costruzione dei nuovi impianti senza dimenticare che, a causa delle temperature, la competizione iridata è stata sposta da giugno-luglio a novembre-dicembre.
E proprio il presunto forte caldo ha portato l’installazione all’interno degli stadi di particolari condizionatori capaci di mantenere la temperatura all’interno tra i 19 e 20 °C. Ma quanto pesano questi sull’ambiente? I dati parlano chiaro.
L’incredibile peso dei climatizzatori del Mondiale
Infatti il caldo forte è solo presunto. Infatti il percé il Qatar abbia deciso di installare questi climatizzatori rimane, per molti, un mistero. La temperatura invernale ha una minima di 17° e una massima di 30 °C . Temperature sopportabili che gli hanno indotto a spostarli in inverno, invece che in estate, quando i campionati sono fermi.
Nonostate ciò, il Qatar ha deciso di abbassare la temperatura all’interno degli impianti grazie al “cooling system” dell’ingegnere Ghani. Quest’ultimo, noto anche come “Dr. Cool” avrebbe riempito gli impianti con delle bolle microclimatice controllate. Queste avvolgerebbero ogni singolo spettatore tramite delle bocchette posizionate sotto i sedili. Ma non solo perché queste bocchette sono anche posizionate anche tutte intorno al terreno da gioco. Secondo quanto riferito questo sistema di raffredamento sarebbe dipendente, per la maggior parte, dall’energia solare. Una scelta figlia dell’autoproclamazione “carbon free“. Ma, purtroppo, non è così.
Infatti, grazie a un report di Carbon Market Watch è stato evidenziato che non è affatto così. Come si legge le emissioni di gas serra per la costruzione degli impianti e il loro utilizzo comporta uno sfruttamento di energia intensivo. Senza dimenticare che in Qatar il 99% dell’energia generata deriva da infrastrutture alimente a combustibili fossili. E di conseguenza l’impatto dell’impiato di raffreddamento è elevato. “Le emissioni – si legge nel report Poor tackling: Yellow card for 2022 FIFA World Cup’s carbon neutrality claim – legate al funzionamento di uno stadio, basate sulla media dei 4 stadi da 40.000 posti dei Mondiali rappresentano tra il 22,8% e il 38,4% delle emissioni totali del ciclo di vita degli stadi”. Inoltre il dato non tiene conto delle emissioni che provengono dal raffreddamento degli stadi. Il noto giornale francese Le Monde sottolinea che nei dati diffusi da Kahramaa, ovvero la compagnia elettrica qatariota, circa il 70% dell’elettricità prodotta è destinata al raffreddamento.