Acqua piovana, come riutilizzarla in casa per avere moltissimi vantaggi

L’acqua piovana è una risorsa inaspettatamente funzionale ma in molti ne ignorano il potenziale. Oggi scopriamo come riutilizzarla in modo intelligente.

Acqua piovana foglie
Acqua piovana – foto da pixabay

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L’acqua è un bene prezioso, questo è il messaggio proverbialmente legato alla fonte principale della nostra vita che assieme all’ossigeno costituisce uno dei principali tasselli del nostro stare al mondo. Eppure l’acqua inizia a scarseggiare. Il cambiamento climatico assieme ad altre conseguenze frutto del surriscaldamento globale hanno reso questa risorsa non solo un bene prezioso ma un bene da preservare.

Ogni famiglia annualmente consuma 200 metri cubi di acqua potabile, eppure il 50 % di quest’acqua potrebbe benissimo essere fornita da fonti alternative di acqua non potabile. Perché? Perché solo una piccola percentuale di quei 200 metri cubi viene utilizzata per bere o cucinare.

Acqua piovana: una risorsa da rivalutare, e alla svelta

Acqua piovana catino
Acqua piovana – foto da pixabay

Il 50% dell’acqua utilizzata da una famiglia all’interno della propria avitazione potrebbe essere fornita benissimo da fonti alternative e non potabili di acqua. E’ un fatto: la metà del fabbisogno idrico di un nucleo famigliare, viene insensatamente soddisfatto da acqua potabile. Perché insensatamente?

Perché non tutta l’acqua utilizzata in casa è destinata allo scopo alimentare, al bere o al cucinare. In un secolo come il nostro in cui il surriscaldamento globale, il cambiamento climatico, la crisi ambientale ed energetica insieme stanno mettendo sotto i nostri occhi un inquietante futuro distopico, il discorso sull’acqua scala le classifiche richiedendo un trattamento di favore.

Le acque che andrebbero introdotte nella gestione dell’economia domestica rientrano le cosiddette acque bianche, ovvero quelle ricavate dalle precipitazioni atmosferiche, e le acque grigie, ovvere le acque che vengono utilizzate per l’ingiene personale e finiscono poi nello scarico. Entrambi i tipi di acqua, bianca e grigia, possono essere riportati ad uno stato igienicamente puro.

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Come? Esistono degli impianti di depurazione pensati appositamente per il drenaggio delle acque provenienti dai tetti delle case, dai lavandini domestici e dalle docce di casa. Gli immobili dotati di questi impianti depurativi acquisiscono maggiore valore sul mercato e lo mantengono anche col passare del tempo.

I sistemi di recupero e riciclo dell’acqua fanno sì che l’edificio rientri nella classificazione LED e riducono il consumo complessivo di acqua potabile dell’abitazione del 50%. L’acqua piovana, anche non purificata, può essere impiegata per innaffiare le piante, pulire la macchina, il balcone e riempire le cassette del WC.

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L’acqua potabile va invece riservata a tutte quelle operazioni che in un modo o nell’altro includono la possibilità d’ingestione del liquido. Sarà bene utilizzarla per la vasca da bagno, la cucina, la lavastoviglie e tutti gli usi legati alla cura ed igiene del corpo. Anche l’irrigazione degli ortaggi andrà portata avanti con l’acqua potabile per motivazioni abbastanza intuitive.

L’acqua piovana piovana inoltre risulta essere la perfetta alleata per il lavaggio del bucato, che sia a mano o in lavatrice. La ragione? L’acqua bianca è priva di calcare, possiede una durezza minore che comporta minori consumi in termini di energia e impiego di detersivo. Il risparmio riguarda il consumo elettrico e i prodotti no-food.

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