Case galleggianti, una valida alternativa sostenibile promossa dalla bioarchitettura: vediamo insieme i pro e i contro di queste particolari soluzioni abitative green
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La transizione ecologica si riflette anche attraverso nuove discipline che stanno prendendo sempre più piede all’interno di molti settori. Una di queste è la bioarchitettura che progetta e implementa nuove soluzioni abitative sostenibili ed ecologicamente rilevanti. Attenta all’ambiente e all’ecosistema di riferimento, rivoluziona il mondo delle costruzioni.
La chiave è l’ampia interdisciplinarità che consente di integrare le attività umane con le preesistenze ambientali. Il rispetto dei principi della sostenibilità, cercando un equilibrio tra ambiente e costruito con l’impiego delle risorse naturali e delle fonti rinnovabili. Altro aspetto fondamentale è l’impiego di materiali ecocompatibili.
A metà tra una casa e una barca, la casa galleggiante è un divertente ibrido architettonico che dà una visione particolare al concetto di abitare e di sostenibile. Fluttuare sull’acqua mantenendo tutti i comfort di una casa sulla terraferma. Dotate di una struttura particolare, le houseboat sono una tipologia di alloggi inseriti all’interno di barche vere e proprie.
Ampiamente diffuse in tutto il mondo, le più famose sono forse quelle di Amsterdam. La capitale olandese regala da sempre lo spettacolo dei suoi canali, che attraversano la città, arricchiti dalle numerose houseboat. Ne sono state allestite più di 2500 proprio per far fronte alla crisi di alloggi in città nel dopoguerra.
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Vi sono essenzialmente due tipi di case galleggianti che si differenziano principalmente per la struttura che le ospita. Quelle sviluppate sui pontoni, vale a dire piattaforme generalmente utilizzate per il trasporto merci, e quelle allestite su barche tradizionali, come vecchie navi di carico, catamarani o barche a vela.
Oggi sono diventate un must di design e di sostenibilità grazie alla loro versatilità e all’autonomia energetica. Contribuiscono a progetti di riqualificazione urbana implementando l’urbanizzazione dei porti, riqualificando vecchie darsene dismesse. Che siano fissate a terra senza la capacità di muoversi o perfettamente naviganti, il fascino è assicurato.
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L’abitacolo comunque va realizzato utilizzando eco materiali poco impattanti, come il legno o il vetro che donano all’opera un design unico, ma sostenibile. La floating architecture è un campo dove si può sperimentare, integrare tecnologie green rispondendo alle esigenze di comfort e di zero impatto ambientale. Il primo vantaggio è consumo suolo pari a zero, come soluzione al sovrappopolamento di alcune aree del mondo.
Gli svantaggi sono riconducibili alle spese di ormeggio alle darsene e alle spese assicurative. Altri problemi possono sorgere rispetto ai costi dei servizi obbligatori di pompaggio delle acque nere e quelli di manutenzione. Altro obbligo oneroso è l’ispezione ogni quattro anni. Rimane un fatto: le case galleggianti ridisegnano il tessuto urbano e creano un’alternativa innovativa al modello abitativo tradizionale con l’ottica di preservare l’ambiente abitandoci dentro.