Produrre una quantità di energia maggiore ai consumi, com’è possibile? E’ questo ciò che è accaduto in una scuola, non resta che scoprire come.
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In un’epoca segnata dal consumismo, lo spreco di risorse e dall’esaurimento dei combustibili fossili, è arrivato il momento di fare qualcosa per attivarsi nel senso giusto e rendere il nostro pianeta ospitale senza comprometterne ulteriormente lo stato. Da anni si parla e si fomenta l’utilizzo delle fonti rinnovabili per quanto riguarda la produzione di energia ma ammettiamolo, per quanto in Italia si compiano degli sforzi, l’obiettivo è ancora lontano.
Un primato di cui non dobbiamo andare fieri. Per spronare anche i più avversi a questa sterzata green, è doveroso monitorare quanto accaduto in una scuola – non italiana ovviamente – dove si è verificato un simpatico paradosso da cui dovremmo prendere assolutamente esempio. Vediamo di cosa si tratta.
La scuola che produce un surplus di energia: il curioso paradosso
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La scuola Louise-Otto-Peters – indicata con la sigla LOP – costituisce un valido esempio di sostenibilità da elevare a modello. Una progettazione che tiene conto delle varie esigenze, pronta per dare uno slancio green a sostegno della collettività. Una delle parole chiavi è isolamento: serramenti con tripli vetri e ponti termici. Il tetto è in cemento armato pieno, anch’esso ad alto isolamento. I solai e le pareti perimetrali sono state realizzate in modo da garantire la massima riduzione delle perdite di calore.
L’aria fresca esterna è pretrattata e preriscaldata contribuendo ancora di più alla riduzione dei consumi e poi vi sono dei sensori controllano stanza per stanza la temperatura. La pompa di calore insieme al sistema di stoccaggio del ghiaccio si attivano per assicurare il raffreddamento passivo durante i mesi estivi. Il fotovoltaico si estende per 1.058mq accedendo ad una potenza pari a 206,4 kW.
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Ed è qui che è avvenuto l’incredibile che non è passato inosservato. Dal 2020 ad oggi, tale l’architettura sostenibile ha permesso alla scuola di produrre un surplus energetico pari a 28.252 kWh, nonostante le avversità collegate alla pandemia o vari malfunzionamenti che hanno creato ostacoli a questa produzione di energia. Che sia d’esempio anche per il nostro paese.