Un ritorno inaspettato in questi giorni nel Golfo di Napoli, un volatile che non si vedeva in questa zona da quasi 100 anni
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La gazza marina è un uccello appartenente alla Famiglia degli Alcidi. In inverno è nera nella parte superiore e bianca nella parte inferiore, mentre diventa più chiara in estate. Sono volatili che nuotano e possono tuffarsi fino alla profondità di 120 metri, riuscendo a catturare due o tre pesci alla volta che servono come cibo per i loro piccoli.
Torna sulla terraferma solo per la riproduzione, nonostante viva comunque lungo la costa perché più pescosa. Il maschio ed il giovane cominciano la migrazione insieme tra agosto e settembre. Gli adulti tornano ogni anno nel sito della colonia per l’accoppiamento, mentre i più giovani si spingono più lontano e non tornano fino al secondo-terzo anno di vita.
Nidifica un unico uovo sulla nuda roccia, posando appena qualche sassolino accanto ad esso. Entrambi i genitori lo covano per 36 giorni, fino a che si schiude. Per il piccolo è un’impresa che richiede dai due ai tre giorni, ma poi, a soli 20 giorni di vita, sarà già in grado di nuotare.
Da almeno 94 anni non si aveva traccia della sua presenza nel golfo di Napoli. Ma nei giorni scorsi, un istruttore di vela, ha avvistato una specie di uccello diverso da quelli presenti normalmente nella zona.
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Ha quindi segnalato l’accaduto. Così un ornitologo della stazione Zoologica Anton Dohrn, Rosario Balestrieri, si è recato sul posto, a Mergellina, sul lungomare, e, con stupore, lo studioso ha potuto testimoniare la presenza della gazza marina, che è dunque ritornata.
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L’aspetto ricorda quello di una gazza ladra o, meglio ancora di un piccolo pinguino. Le ultime due femmine, di cui si era accertata la presenza in zona, erano state abbattute nel 1928. Questo dunque è un evento eccezionale, certamente una grande notizia a favore della biodiversità.
In Liguria è più frequente che vengano osservati esemplari di questa specie, ma quest’anno sono arrivati a ben 15 avvistamenti. Non si tratta di un animale a rischio di estinzione, ma secondo la Lipu, lega italiana protezione uccelli, va necessariamente tutelata. Questo perché in Europa cade vittima delle reti dei pescatori o di riversamenti di petrolio nel mare.