I pannelli fotovoltaici si evolvono e coprono le pareti degli edifici scatenando la fantasia e il design: vediamo dove è arrivata la straordinaria innovazione
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I pannelli fotovoltaici sono ormai parte del paesaggio a cui ci stiamo abituando. Molti si trovano collocati sui tetti degli edifici, dei parcheggi o delle più disparate strutture come serre, stadi e terreni agricoli. Il motivo prevalente è l’inclinazione ottimale dei tetti in falda per la migliore esposizione possibile ai raggi solari.
Negli ultimi tempi sono arrivati sul mercato anche i pannelli verticali posizionati sulle pareti degli edifici. Naturalmente è una soluzione praticabile solo su facciate esposte a sud per meglio catturare le irradiazioni solari e ottimizzare l’efficienza energetica. L’uso di elementi fotovoltaici nel rivestimento di facciate continue è una soluzione affidabile e percorribile.
Se parliamo di pareti la mente associa immediatamente la categoria design di interni o esterni e i pannelli solari non sfuggono all’abbinamento. Abbiamo visto l’installazione dei moduli solari sulle facciate degli edifici e il colore più performante è il nero. Ma la ricerca e l’innovazione vanno oltre e sono andate a verificare l’efficienza energetica dei pannelli colorati.
Per pannelli colorati si intendono anche moduli con soluzioni tecniche tali da renderli simili ad altri materiali, come il vetro, il legno o addirittura il marmo. Per stabilire le eventuali differenze di resa tra i differenti colori arriva un’interessante ricerca danese condotta dalla Technical University of Denmark in collaborazione con la società di produzione fotovoltaica MG Solar e HSHansen.
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Il metodo utilizzato è stato realizzare una sorta di cubo completamente ricoperto di pannelli integrati di vari colori. Con questa metodologia è stato possibile verificare la resa dei singoli elementi di colori diversi e valutarla in comparazione con il nero. E’ emerso, per esempio, che il colore bianco è il peggiore poiché ha disperso il 50% di energia prodotta. Il color mattone se la cava meglio con solo il 20% di dispersione, mentre il dato peggiora se si considera il colore rosso vivo.
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L’estetica dunque si paga in minor efficienza ma i dati e le informazioni raccolte saranno utili per portare avanti la ricerca e lo sviluppo di elementi sempre più all’avanguardia, ma più vicini all’esigenze di design proprie dell’architettura. E non ci si fermerà ai soli colori, ma anche a nuove tipologie di superfici innovative che possano avvicinarsi sempre più alla migliore resa energetica possibile.