Se siete fan della saga inaugurata da Tolkien, ebbene, non potete perdervi questa bizzarra location. La contena degli Hobbit esiste e non è neppure lontana.
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La costruzione incriminata di inscenare il cosplay della contea degli Hobbit rappresenta un posto da poter ancora guardare con incanto per la perfetta armonia fra dimora e natura che inaugura e promuove.
Le costruzioni risalgono a secoli fa e il sito prendo il nome di Parco dei Palmenti. Vediamo dove si trova questo luogo fantastico e cosa fare per andarci.
Situato in provincia di Potenza il parco dei Palmenti è un posto che lascia senza fiato. La ragione non è solo nell’anacronismo delle costruzioni, risalenti a secoli fa, ma anche nella comunione di natura e architettura che quelle promuovono. Il Parco dei Plamenti di Pietragalla sorge in Basilicata e solo a guardarlo balzano subito in mente gnomi, folletti e hobbit.
La ragione è presto svelata: le dimensioni delle case sono pensate esattamente per adattarsi al paesaggio naturale circosante, collinare. Il Parco sorge a 20 km da Potenza e fra le altre cose è sede di un antico complesso di grotte. I tetti delle piccole case sono interamente coperte d’erba e il loro materiale è il tufo, lo stesso delle grotte del sito.
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Le grotte, o piccole case sono completamente disabitate. Costruite nel 1800 erano adibite alla produzione di vino. All’interno delle case avveniva la pigiatura dell’uva. Come era effettuata allora? All’interno delle grotte vi sono delle vasche comunicanti entro le quali veniva posta l’uva e poi pigiata a piedi nudi.
Le vasche intagliate nella roccia comunicavano, come fanno anche oggi, fra loro. Nelle più alte veniva pestata l’uva che, divenuta mosto, finiva nelle vasche sottostanti per poi fermentare. Il vino fermentato veniva trasferito in botti di legno e poi riposto nelle cantine del parco, degli antri vasti e bui ricavati sotto le abitazioni del centro di Pietragalla.
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Il centro di Pietragalla è oggi abitato da poco più di 3.000 persone. I palmenti sono stati costruiti seguendo i principi dell’economia costruttiva sfruttando quindi materiali naturali della zona come pietre di fiume e sabbia. Le caverne sono state sfruttate per la produzione di vino fino al 1960. Se dovessi passare per Potenza, non perderti questo spettacolo!