L’uomo che si fa mordere dai serpenti. Il motivo è assurdo

C’è un uomo che – quasi quotidianamente – si fa mordere dai serpenti. Il motivo è al quanto incredibile, ma nobile

perché tim friede si fa mordere serprenti
L’uomo che si fa mordere dai serpenti (Screenshot YouTube – Modifiche Orizzontenergia.it)

PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

Tim Friede è un uomo americano di 53 anni con una passione incredibile per i serpenti. Una passione che, fin da quando era bambino, l’ha portato prima a collezionare nella cantina dei suoi genitori, già da adolescenti moltissimi serpenti come cobra, mamba, taipan, serpenti a sonagli.

Un hobby non troppo amato dalla sua famiglia e che lo ha portato ad essere morso da vari serpenti velenosi oltre 200 volte. E la maggior parte delle volte è stato lui a cercare la reazione da parte di questi animali. Ma cosa ha spinto Friede a provocare i serpenti affinché lo mordessero?

Svelato il motivo di questa “folle” azione

Storia di tim friede serpenti
Serpente sulla mano (Foto Pixabay – Modifiche Orizzontenergia.it)

La storia di Tim Friede ha dell’incredibile. Infatti quello che era un folle hobby, in qualche modo, gli ha fatto cambiare la vita. A cominciare dal lavoro. L’uomo, infatti, prima era un ex meccanico ma ora è il direttore di erpetologia presso l’azienda californiana di ricerca sui vaccini Centivax. Quest’ultimi sono in cerca di un antiveleno universale che copra i veleni dei serpenti più letali del mondo.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Corona d’Avvento, il simbolo che ci accompagna al Natale: il suo significato

La ricerca di un antidoto universale era, all’inizio, la causa che ha spinto il protagonista di questa storia a cercare una soluzione unica. Infatti collezionando molti serpenti velenosi Friede capì di essere continuamente esposoto al rischio di essere avvelenato e, di conseguenza di dover sviluppare una sorta di immunità. E proprio da questa sua idea ha iniziato ad estrarre il veleno dai serpenti della sua collezione per poi iniettarselo in forma diluita. Si tratta, in pratica, della stessa modalità con cui vengono creati gli antidoti commerciali utilizzando anticorpi di cavalli o pecore. A raccontarlo è lo stesso Friede ai microfoni di National Geographic (UK): “Non è stato semplice, perché non ci sono libri su questo che spieghino come fare. Così sono andato avanti per step, documentando il mio procedimento con annotazioni e foto”.

Ma c’è dell’altro perché nel 2001 l’uomo ha ricevuto un morso non cercato dal suo cobra egiziano prima e successivamente da un cobra monocolo. Se il primo morso non aveva dato effetti, grazie all’immunità che l’ha fortificato, il secondo ha avuto un terribile effetto che lo ha quasi ucciso. E dopo quattro di giorni di coma ha deciso di dover perfezionare la sua tecnica. Il risultato? 500 dosi tra i veleni più velenosi iniettati tramite ago ipodermico così da trovare un antidoto unico.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Torture del passato, quali erano le macchine del dolore

Sebbene Friede non cercasse la fama dei social network, ha sempre voluto sottolineare, nei video pubblicati su YouTube, di trattarsi un esperimento scientifico attraverso il proprio sistema immunitario. E proprio grazie a questi filmati hanno attirato l’attenzione di Jacobo Glanvill, noto immunologo che ha fondato Centivax. Ovvero l’azienda che spera di trovare e sintetizzare un antidoto valido per tutti i veleni. Un antiveleno universale. E l’apporto di Friede e i suoi anticorpi è fondamentale. Su tutti quello denominato Centi-LNX-D9. Questo, sulle sperimentazioni sui topi, ha portato una protezione ampiamente neutralizzante contro il veleno di “cobra monocolo, mamba nero, serpente di mare bocca gialla, cobra egiziano, cobra del Sudafrica, cobra indiano e cobra reale”. E tutto ciò è possibile grazie ai morsi che Friede si è fatto dare. Tutto ciò potrebbe davvero portare a una cura definitiva ad ampio spettro contro il veleno dei serpenti.

Gestione cookie