Mobilità sostenibile, sicuri di esser pronti? Si va verso nuovi orizzonti

In tempi come questi la questione della mobilità pubblica, sostenibile, è di primaria importanza. Affrontiamo la questione riferendoci all’Italia, ad uno specifico comune.

Mobilità sostenibile Taranto
Bus – foto da pixabay

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I mezzi pubblici potrebbero rappresentare una soluzione vincente al problema dell’inquinamento atmosferico dal momento che potrebbero ridurre di molto la quantità di emissioni nocive destinate, purtroppo, all’ambiente.

In percentule se ogni cittadino si spostasse in modo autonomo col proprio mezzo a quattro ruote, inquinerebbe di fatto molto ti più rispetto ad unico viaggio con un unico mezzo capace di trasportare più cittadini in un’unica tratta.

Mobilità sostenibile: un futuro migliore sembra impossibile

Mobilità sostenibile città
Autobus- foto da pixabay

I mezzi pubblici, per i motivi di cui sopra, potrebbero davvero rappresentare una buona alternativa ai classici spostamenti autonomi, spesso effettuati con macchine non elettriche, e quindi inquinanti. Il problema è che la mobilità pubblica è ancora lungi dal conoscere progressi effettivi in tal senso, almeno nella nostra penisola.

Chiunque abbia avuto a che fare coi mezzi pubblici, per scelta o necessità, avrà certamente constatato che il più delle volte arrivano in ritardo, le attese in fermata sono spesso estenuanti e si arriva a dover salire su un bus in troppi, decisamenti troppi. Il sovraffollamento che si verifica in date fasce orarie si somma all’invivibilità dell’abitacolo così riempito e alle conseguenti scarse condizioni d’igiene.

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Un sondaggio effettuato sulle fasce giovanili degli abitanti delal città di Taranto è emerso che su un campione di 100 ragazzi solo il 16% si serve di monopattini elettrici o biciclette, il restante 84% dichiara di non aver mai utilizzato mezzi pubblici per difersi fattori. Fra questi ultimi figurano quelli appena elencati.

I bus urbani non sono puntuali, non garantiscono un buon servizio, fermate autobus sprovviste di pensilina per ripararsi dal malempo, assenza di dispositivi elettronici stanti ad indicare gli orari di arrivo dei bus, mancanza di attrezzatura per il trasporto dei disabili. Per biciclette e monopattini elettrici il problema si ricollega alla manutenzione delle strade tarantine, inesistente.

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Il manto stradale è spesso dissestato, costellato di buche e dossi e dunque poco sicuro per lo spostamento su due ruote. A ciò si somma l’assenza di piste ciclabili e postazioni dove poter lasciare bici e monopattini in sicurezza. Il risultato dell’indagine ha rivelato che la maggior parte dei giovani di Taranto si servono delel auto dei loro famigliari per spostarsi nella città.

E’ il Corriere di Taranto a ragguagliarci su questa situazione che chiaramente mal si allinea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. All’obiettivo 11 figura la volontà di creare città sostenibili organizzate all’insegna della mobilità green, dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente. Il consigliere comunale Elena Pitaccio ha parlato di diversi progetti volti ad implementare la transizione green tarantina.

In particolare esiste un piano adottato con delibera il 27 dicembre del 2018, il PUMS Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che parla delle tappe necessarie alla realizzazione di una mobilità urbana sostenibile. Fra queste rientrano la realizzazione di piste ciclabili, l’uso di bus ecologici, la costruzione di postazioni per l’affitto di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.

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