Ci sono tantissimi animali che si fingono morti, e lo fanno per diverse ragioni: perché mettono in atto questa bizzarra simulazione?
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Molti animali mettono in pratica una tattica bizzarra, praticamente simulano la loro morte. Questo comportamento, curioso ma anche rischioso, avviene per sottrarsi all’attacco dei predatori. Scientificamente, questa tattica viene chiamata tanatosi, per identificare una strategia che prevede l’immobilità.
Come riferisce il National Geographic, ciò avviene in tutto il regno animale, tanto che è una caratteristica di uccelli, di mammiferi e anche dei pesci. Ad esempio, l’opossum, animale diffuso in nord America, si mette a pancia all’aria, con la lingua di fuori, e secerne un odore nauseante per far capire al predatore che non è più commestibile perché il corpo si sta degradando.
Gli animali che simulano la loro morte
Porcellini d’India, serpenti, quaglie, anatre, squali, tutti questi animali si fingono morti, e nel momento del pericolo si mettono a pancia all’aria e restano immobili. Ma non solo rettili e pesci, anche gli invertebrati si fingono morti. Ad esempio, la cavalletta Tetrix Ornata, originaria del Giappone, allunga le zampe e le rende rigide. Le rane non riescono a inghiottirla.
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Solitamente, gli animali simulano la propria morte dopo che sono stati catturati, oppure se si sentono minacciati e non hanno possibilità di fuga. Diciamo che è l’ultima possibilità di sopravvivenza, e si giocano tutto fingendosi morti. È una tattica molto rischiosa, poiché li espone al nemico. Alcun insetti riescono a fingersi morti anche per un’ora.
Tuttavia, ci sono anche animali che sfruttano questa particolare strategia non per sfuggire alla morte, ma per cercare del cibo o per accoppiarsi. Il ragno Pisauridae, ad esempio, crea una matassa di cibo e poi ci si stende sopra, fingendosi morto. La femmina della specie, mentre consuma il cibo, non si accorge che il maschio è tonato in vita, pronto per l’accoppiamento. L’unica possibilità che ha, prima di essere divorato.
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Invece, la femmina di dragone alpino, per evitare l’accoppiamento, si finge morta, precipitando a terra. Ma ci sono anche altre strategie, alcuni pesci simulano la propria morte per attirare le prede. Non appena queste si avvicinano, ecco che scatta l’attacco. Il National Geoographic parla di “immobilità tonica”, e spesso è una tattica funzionale.