Che cos’hanno in comune gli esseri umani e i polpi? La scienza risponde a seguito di alcuni test sul tessuto nervoso: scoperta clamorosa!
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Che i polpi siano animali molto intelligenti lo si è sempre saputo, ma ora se ne ha la conferma definitiva. Non solo loro, ma anche seppie e calamari, questi molluschi cefalopodi sono abitanti marini con un cervello fortemente sviluppato, tanto da sbalordire persino gli scienziati, dopo aver esaminato il loro tessuto nervoso.
La scoperta, ad opera del Centro scientifico Max Delbruck, in Germania, è stata recentemente pubblicata sulla testata Science Advances. Ciò che si è scoperto lascia a bocca aperta, poiché questi animali non sono solo mossi dall’istinto, ma sono in grado di ricordare informazioni, di riconoscere le persone e persino di sognare.
Le analisi e i test sulle molecole di Rna, osservate all’interno del tessuto nervoso, hanno aiutato gli studiosi a decodificare le caratteristiche del polpo. Questi invertebrati sono davvero un’eccezione. Se da un lato, tutti i vertebrati possiedono cervelli ben sviluppati e dalle funzionalità complesse, gli invertebrati sono privi delle stesse capacità.
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La loro peculiare intelligenza ha stupito scienziati e naturalisti, tanto che in molti parlano di “paradosso del polpo”. I polpi sembrano avere delle capacità intellettive che fino ad ora erano considerate esclusive dei vertebrati. Grazie alla loro stupefacente intelligenza riescono a risolvere problemi, aprire barattoli e a orientarsi nei labirinti. Inoltre, possiedono un’ottima memoria, tanto che si ricordano di tutto, anche dopo molto tempo.
Il loro sistema nervoso, distribuito per tutto il corpo, è molto particolare, poiché la maggior parte dei neuroni è situata nei tentacoli. Ognuno di questi neuroni è in grado di compiere un’attività autonoma, tra cui l’auto rigenerazione. Ad esempio, in caso di pericolo, se i polpi sono addentati da un predatore, possono amputarsi da soli un tentacolo e fuggire. Dopo qualche tempo, il tentacolo ricrescerà.
Tuttavia, i cefalopodi, quindi polpi, seppie e calamari, rappresentano un caso unico. Dal punto di vista evolutivo, hanno saputo sviluppare determinate funzioni cognitive molto simili a quelle dei primati o dei mammiferi. Sono animali dotati di un cervello di grandi dimensioni e di un sistema nervoso periferico capace di agire in modo indipendente.
Nikolaus Rajewsky e il suo team di ricercatori sono riusciti a trovare la chiave di lettura per conoscere meglio questa specie animale. La risposta è nelle molecole di Rna, note come microRna. Queste molecole influiscono sulla produzione delle proteine, e non differiscono molto da quelle prodotte dal nostro Dna.
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Al di là degli invertebrati, questa è la più grande estensione di famiglie di microRna nel mondo animale. I polpi, nello specifico, hanno sviluppato nel corso della loro evoluzione circa 90 famiglie nuove, a differenza, ad esempio, delle ostriche, derivanti dallo stesso antenato, che ne hanno sviluppate soltanto cinque.