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Giardinaggio

La pianta del rosario, coltivala in questo modo e sarà sempre rigogliosa

Una pianta molto particolare e decorativa, che possiamo appendere in un angolo della nostra casa lasciando i suoi rami liberi di cadere

Pianta del rosario (Fonte foto: Pinterest)

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Il suo nome botanico è Senecio Rowleyanus ed appartiene alla Famiglia delle Asteraceae. E’ una succulenta con un portamento ricadente. Dalle radici si sviluppano dei rami lunghissimi, ma molto resistenti. Infatti, hanno la caratteristica di pendere verso il basso senza spezzarsi.

I fusti sono ricoperti da piccole sfere dalla forma tondeggiante con un diametro di circa 6 centimetri. Queste non sono altro che le foglie della pianta e che ricordano i gani di un  rosario o le perle di una collana. Il loro colore è un verde brillante durante la fioritura, mentre diventa un poco più chiaro nel periodo del riposo vegetativo.

Come coltivare la pianta del rosario in modo perfetto

Fiore della pianta del rosario (Fonte foto: Pinterest)

La pianta del rosario ama i climi miti o caldi. La sua origine, infatti, è il Sud Africa, di conseguenza, la temperatura è uno dei fattori di cui dobbiamo tenere conto se vogliamo coltivarla al meglio. Se viviamo in zone del centro-nord, meglio scegliere la coltivazione in vaso, in modo da poterla portare in casa durante la stagione fredda.

Scegliamo un vaso di dimensioni non troppo generose e che sia leggero, perchè è preferibile scegliere di appendere la senecio in modo da vederla crescere in tutto il suo splendore. Quindi riempiamo il vaso con un terriccio specifico per succulente e piante grasse. Aggiungiamo sul fondo della perlite o dei ciotoli per assicurare il giusto drenaggio.

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Facciamo attenzione a non annaffiare troppo la nostra pianta del rosario. Aggiungiamo acqua solo quando il terreno è asciutto, e senza esagerare. Questa modalità va seguita durante i mesi caldi, mantre in inverno è bene lasciarla riposare.

Il luogo giusto dove posizionare il vaso è vicino ad una finestra. Ama la luce indiretta, ma che sia lontana da fonti di calore come termosifoni, stufe o termoconvettori. Ogni due anni sarebbe bene rinvasarla, e, in questo frangente, procedere anche con la concimazione. Ideale è l’humus di lombrico che si può trovare nei vivai.

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Durante la primavera facciamo attenzione all’eventuale presenza di parassiti tra le foglie. Quelli che, in genere, si trovano più frequentemente sono gli afidi e la cocciniglia. Per risolvere il problema possiamo ricorrere a dei macerati naturali, come quelli di ortica e di aglio. Se la nostra pianta è compromessa, possiamo provare con del sapone molle potassico.

Per riprodurre la nostra collana di perle e avere delle piantine nuove da aggiungere ai nostri angoli verdi, è molto semplice. La tecnica da usare è quella per talea. In primavera stacchiamo un pezzettino di fusto e lo interriamo in un vaso con del terriccio. Le radici dovrebbero spuntare in tempi piuttosto brevi ed avremo, così, un’altra piantina da curare.

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