Tonnellate di rifiuti sono state rinvenute sui fondali di un noto lido italiano. Pneumatici e parabordi sono stati rimossi dai militari della Guardia Costiera ma il disastro è annunciato.
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L’operazione di messa in sicurezza degli specchi d’acqua era già stata avviata lo scorso giugno. L’intervento rientra nell’ambito dei lavori per la tutela dell’ambiente ma le aspettative in questo caso sono state ampiamente superate dalla realtà.
L’acqua compromessa dai rifiuti è quella di un porto di un noto comune italiano, i militari della Guardia Costiera del quinto Nucleo Sommozzatori della località hanno provveduto a localizzare e recupurare i materiali inquinanti. Ma vediamo qual è la sede del triste evento.
Trovate tonnellate dei rifiuti. Il mare non sarà più lo stesso
Il quinto Nucleo Sommozzatori di Genova assieme a quelli della Delegazione della spiaggia di Cavo hanno portato avanti e concluso un’operazione di bonifica iniziata già a giugno. Il coordinamento è stato a carico della Capitaneria di porto di Portoferraio che ha condotto l’operazione di localizzazione e rimozione dei rifiuti sedimentati sui fondali dell’acqua del porto di Cavo, comune di Rio Marina.
Il lavoro, che ha sancito la sinergia e il sodalizio di più enti uniti nel comune obiettivo della pulizia delle acque, rientra nell’ambito degli interventi orientati alla messa in sicurezza degli specchi d’acqua portuali, come quello di porto di Cavo. I rifiuti localizzati e rimossi ammontano a ben tre tonnellate, tutte e tre ben localizzate sul fondale marino del porto.
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Ma che tipo di rifiuti sono stati rinvenuti? Fra le varie specie di rifiuti localizzati e rimossi si fanno sicuramente notare i parabordi di notevoli dimensioni e l’ingente dumero di pneumatici riversi nel mare. Il lavoro di rimozione e pulizia è avvenuto nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
L’amministrazione di Rio Marina assieme ad altre ditte locali hanno messo a disposizione tutti i mezzi e la panodopera necessaria a portare avanti l’operazione. In particolare questi mezzi sono stati impiegati per il trasporto e il temporaneo posizionamento dei rifiuti sulle banchine del porto.
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Non serve neppure soffermarsi sul lapalissiano danno in termini ambientali che simili rifiuti possono aver arrecato all’ecosistema marino del porto. I rifiuti soni transitati presso i relativi centri di smaltimento e recupero merci autorizzati. L’operazione nel complesso è stata un successo ed ha sicuramente mitigato i danni a carico del circostante Parco nazionale dell’arcipelago toscano e del Santuario dei Mammiferi Marini.