L’agroecologia rientra nelle strategie volte a perseguire la transizione ecologica e la sostenibilità a salvaguardia del Pianeta: vediamo come
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La transizione ecologica riflette i principi ecologici e sociali e comporta l’avviamento di un nuovo sistema economico e culturale su scala globale. Nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale con al centro la salute del Pianeta. Parliamo quindi di un vero e proprio processo di rivoluzione ambientale con l’obbiettivo di limitare e ridurre le emissioni di Co2.
La transizione green è al centro delle strategie dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che stabilisce le misure ecologiche urgenti per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare l’ambiente. Ogni comparto ed ogni settore si deve avvalere di nuovi approcci che vadano in questa direzione.
Tra i settori che si stanno modificando per realizzare la transizione, l’agroecologia si pone come via da percorrere per rendere l’agricoltura sostenibile. Per ripensare all’agricoltura moderna attraverso nuovi approcci sistemici alternativi, con metodi green a tutela degli ecosistemi e della biodiversità.
Un nuovo modo di intendere l’agricoltura, che ha già prodotto ottimi risultati in 57 paesi del mondo, in termini di aumento della produttività e di resa delle colture, con enormi benefici per la salute del suolo e l’uso dell’acqua. L’agroecologia è un approccio olistico e integrato che applica i concetti e i principi ecologici alla progettazione e alla gestione di sistemi alimentari socialmente equi.
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Le agricolture alternative come la biologica, la biodinamica, la permacoltura e l’agricoltura naturale puntano a ridurre la dipendenza da pesticidi, fertilizzanti e antibiotici. Si può parlare dunque di transizione agro-ecologica per ridisegnare sistemi agricoli resilienti e biodiversi. efficienti dal punto di vista energetico e in grado di conservare e preservare le risorse naturali.
Uno strumento è il riciclaggio della biomassa per ottimizzare i processi di decomposizione della materia organica e così favorire il ciclo dei nutrienti nel tempo. Rendere resilienti i sistemi agricoli significa rafforzarli dal punto di vista dell’habitat e del loro stesso sistema immunitario. Incentivare l’attività biologica del suolo agendo sulla gestione della materia organica.
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E’ chiaramente essenziale ridurre al minimo gli sprechi idrici ed energetici, rendendo più efficaci conservazione e rigenerazione delle risorse naturali come acqua e terreni. E’ importante diversificare specie e risorse genetiche presenti in quel sistema naturale anche attraverso sinergie biologiche tra le differenti componenti della biodiversità.
In pratica una gestione responsabile e solida dell’ambiente operando in linea con la natura. Selezionare i vegetali e le varietà di colture considerando sempre più l’azienda agricola in un’ottica circolare, inserita in un ambiente prevalentemente locale o regionale. Rafforzando il tessuto produttivo delle piccole imprese agricole sostenibili anche nel lungo periodo.