I luoghi che evocano mistero e interventi esterni sono molto suggestivi e continuano a lasciarci a bocca aperta: vediamo quelli più affascinanti
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L’uomo ha da sempre stupito per la sua capacità di invenzione e creatività. E quando questo accade in periodi storici privi di ogni tipo di progresso scientifico e tecnologico è ancora più stupefacente. E alcuni luoghi del passato ne sono un vivido esempio. Tanto da far emergere molte domande rispetto al come siano state effettuate alcune delle più stupefacenti opere dell’antichità.
Ancora non si riescono a spiegare alcune costruzioni, apparentemente estranee all’epoca a cui risalgono, sia in termini di capacità cognitive, che in termini di possibilità realizzativa. Allora la mente divaga alla ricerca di spiegazioni terrene che non riesce a trovare. A questo punto le ipotesi si fanno estreme, sino ad arrivare a scomodare presunti interventi dallo spazio infinito che circonda il nostro bellissimo Pianeta.
Come ci racconta il National Geographic sono numerose le spettacolari costruzioni antiche, che suscitano stupore ancora oggi, per l’incredibile difficoltà realizzativa che si presentava all’epoca della loro realizzazione. Tutte indistintamente presentano particolari che contrastano con le capacità, le conoscenze e le presunte abilità di cui si abbia traccia di popoli molto antichi.
Spesso, oltre alla complessità della realizzazione, ciò che stupisce e lascia a bocca aperta, sono le stesse dimensioni delle pietre utilizzate per erigere alcune di queste costruzioni straordinarie. Opere monumentali appunto che avrebbero dovuto essere supportate dall’intervento di macchine che all’epoca non esistevano, ma solo l’ingegno e la forza umana.
Un esempio eclatante sono le mura della fortezza di Sacsayhuaman sulle Ande peruviane. Posizionate all’esterno della capitale Inca di Cuzco, sono state realizzate con enormi massi di pietra che appaiono perfettamente incastrati tra loro. Un puzzle del passato che sfugge alla comprensione, soprattutto per le oggettive difficoltà di spostamento di pietre del peso di 350 tonnellate. La spiegazione sta tutta in un complicato sistema di carrucole di cui gli Inca erano esperti.
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Come non citare le piramidi di Giza, che si trovano all’esterno della città de Il Cairo, in Egitto. Impossibile non rimanere folgorati dalle monumentali costruzioni realizzate migliaia di anni or sono dagli Egizi. Miriadi di blocchi di pietra di un paio di tonnellate ciascuno, compongono le incredibili tombe dei faraoni. Qui, senza andare troppo per il sottile, il risultato è stato probabilmente ottenuto grazie all’impiego continuo di migliaia e migliaia di uomini.
Spostandosi in Europa, e precisamente nella campagna inglese, ammiriamo da tempo immemore un luogo definito da molti magico, Stonehenge, risalente addirittura al neolitico. Circondate dal mistero queste pietre di 50 tonnellate sono state assemblate seguendo solstizi ed eclissi, seguendo tecniche realizzative congrue con circa 5000 anni fa.
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E arriviamo all’Isola di Pasqua dove troneggiano i moai, le grandi e magnifiche statue monolitiche a opera dei Rapa Nui e risalenti a circa un migliaio di anni fa. Sono quasi 900 le figure umane realizzate sull’isola. Di dimensioni considerevoli appaiono mastodontiche con i loro 4 metri di altezza ed un peso di almeno 14 tonnellate. Fatte di tufo vulcanico provengono tutte dalla cava di Rano Raraku dove è stato possibile ritrovarne altre 400 quasi pronte per il posizionamento sull’isola.