E’ la fontana più “brutta” di Roma, ma un cardinale quando passava si toglieva il cappello: come mai?

Roma è una città conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze storiche, ma alcune sono veramente molto particolari

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La via dedicata alla fontana del Beduino (Fonte foto: Pinterest)

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Roma, conosciuta nel mondo come Città Eterna, è meta di milioni di turisti ogni anno. Il panorama culturale che regala ai suoi ospiti è unico. Ad ogni angolo delle vie del centro è possibile ammirare un pezzo di storia.

Tra i monumenti incontreremo sicuramente molte fontane. Alcune sono dei veri e propri capolavori, coma la Fontana di Trevi, ma ce ne sono alcune che sono entrate nella storia per avere come protagonisti dei personaggi piuttosto strani.

La Fontana del Babuino, una delle più brutte di Roma

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Fontana del Babuino a Roma (Fonte foto: Pinterest)

Fin dal XVI secolo a Roma, poichè i cittadini non erano liberi di potersi esprimere tanto che, in alcuni casi, era prevista la pena di morte, si affidavano messaggi irriverenti ad alcune particolari statue. Oggi sono conosciute come le Statue Parlanti e sono in tutto sei.

Le sei statue a cui i romani affiggevano messaggi anonimi e che contenevano critiche e componimenti satirici contro i governanti e la corruzione e l’arroganza dei nobili sono: Pasquino, Madama Lucrezia, Marforio, il Facchino, l’Abate Luigi e il Babuino. All’epoca erano meglio conosciute come il Congresso degli Arguti.

Il Babuino è una delle statue parlanti con il ruolo, ancora oggi, di portatore di babuinate. E’ una fontana realizzata a metà del ‘500 dietro concessione del papa PioV all’uso di alcune once d’acqua dell’acquedotto del palazzo del nobile Alessandro Grandi.

All’epoca la via su cui sorgeva il palazzo si chiamava via Paolina. Qui il nobile Grandi fece realizzare una fontana ad uso pubblico proprio in onore del papa. Coma ornamento della vasca quadrangolare fu posta una la statua del Sileno a ridosso della facciata del palazzo.

Il lavoro, sicuramente, richiese alcuni anni, perchè tra gli ornamenti della fontana figurano i due delfini che erano il simbolo araldico della famiglia del nuovo papa Gregorio XIII che aveva acquistato il palazzo.

La statua raffigura un Sileno giacente e ribattezzato babbuino dai romani, per il suo essere brutto e deforme tanto da ricordare una scimmia. Secondo una tesi non dimostrata, il termine babbuino non sarebbe altro che una variante fonetica del termine babbione.

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Questo sembrerebbe derivare dal latino bambalio, bambalionis, cioè vecchio svanito, cialtrone o imbecille. Ed, in effetti, la posa e l’espressione del Sileno sembrerebbero proprio far pensare ad un personaggio di questo tipo.

Comunque, la statua richiamò molte persone ed influenzò così tanto la fantasia e l’interesse dei romani che, addirittura, fu cambiato il toponimo della strada che, da via Paolina divenne via del Babuino.

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Sembra però, che il vero motivo del successo di questa statua sia dovuto al fatto che il Cardinale Dezza, il quale abitava nei pressi della fontana, ogni volta che passava davanti al Sileno si toglieva il cappello in segno di reverenza.

Non si conosce il motivo di tale gesto. Secondo alcuni il cardinale, a causa della sua miopia, scambiava il babuino nella figura di un qualche santo. La statua oggi è una della attrazioni che richiamano moltissimi turisti.

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