Vi siete mai chiesti come potremmo essere tra un milioni di anni? La previsione è davvero agghiacciante.
Cosa ci aspetta nel futuro? Viaggeremo su delle macchine volanti? Andremo su altri pianeti? Saremo capaci di respirare sott’acqua? Ma soprattutto, saremo ancora uguali a come siamo oggi?
Le domande che riguardano il proprio futuro affliggono l’essere umano dall’era dei tempi, a causa dell’incertezza che caratterizza la nostra vita.
Tuttavia, la scienza continua a fare passi da gigante e ancora una volta sembra rendersi capace di trovare risposte quanto meno plausibili ad alcune di queste domande e, nello specifico, alla domanda che riguarda come saremo in futuro.
“Come saremo tra un milione di anni?” A rispondere a questa domanda ci ha pensato tempo fa un autore di fantascienza abbastanza visionario, HG Wells. Nel suo libro del 1883, “Man in the year million”, l’autore si è immaginato l’essere umano come una creatura di piccole dimensioni e dotata di un cervello molto piccolo.
Sempre nel libro, l’autore ha anche ipotizzato tre possibili vie per l’essere umano, ovvero estinguerci, cambiare qualche tratto o trasformaci in una specie differente.
Tutte possibili vie che secondo la scienza potrebbero tranquillamente essere intraprese. Ma cosa potrebbe accadere nell’effettivo, tralasciando la fantascienza?
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Un articolo recentemente pubblicato sulla rivista The Conversation, riporta lo studio effettuato da due ricercatori dell’Università di Oxford, James Martin e Anders Sandberg.
Secondo i due ricercatori una delle ipotesi più plausibili per l’essere umano è che questo si avvicini sempre di più a diventare un software. Non si tratta di pura immaginazione, ma di anni di studi che pian piano stanno suggerendo sempre più che il futuro dell’essere umano possa essere pregno di tecnologia a tal punto da rendere l’essere umano stesso un’intelligenza artificiale.
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Secondo i due ricercatori, tra un milione di anni molto probabilmente ci ritroveremo in un mondo caratterizzato da ecosistemi uno differente dall’altro, con la maggior parte delle “persone” diventate ormai intelligenze artificiali e una piccola minoranza di esseri umani come noi li conosciamo.
Di conseguenza la stragrande parte del nostro pianeta sarà tornata selvaggia, mentre le “persone” saranno stipate in una specie di data center in orbita intorno al Sole che alimenta la coscienza ed il pensiero.