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Giardinaggio

Passiflora edulis, la pianta da coltivare se ami questo frutto

Vediamo come coltivare una pianta bella esteticamente e capace di donare un frutto buono e succoso: la Passiflora edulis.

Passiflora edulis fiore (Canva)

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Coltivare in casa la Passiflora edulis è una buona idea. Questa pianta, oltre a essere bellissima, dotata di fiori particolari, regala anche ottimi frutti, tutti da gustare. La sua coltivazione non è neanche troppo difficile, necessita solo di irrigazioni frequenti e abbondanti dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno. Durante l’inverno, le annaffiature si devono sospendere per evitare ristagni.

Una delle cause principali del marciume e dell’appassimento della pianta dono i ristagni idrici, facili da formare se non si sta attenti. Il ristagno idrico fa marcire le radici e condanna la passiflora. Insomma, l’acqua, nel corretto equilibrio, è fondamentale per questa specie vegetale, anche per lo sviluppo e per la produzione di buoni frutti, che poi è il popolare frutto della passione.

Come coltivare la Passiflora edulis, pianta bella e dai frutti gustosi

Il frutto della passiflora (Canva)

Come accennato, le annaffiature sono essenziali per la Passiflora edulis. Queste si somministrano solo quando il terriccio sta per seccarsi. Inoltre, specialmente per le piante coltivate in vaso, meglio utilizzare l’acqua piovana. La moltiplicazione della passiflora avviene per seme o per talea. Una coltivazione per seme è più facile, anche se più lunga.

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Tramite una coltivazione per seme, occorrerà attendere almeno due anni prima di avere una pianta adulta. Le tempistiche, infatti, sono molto dilatate, e la passiflora ha una crescita piuttosto lenta. La riproduzione per talea è molto più veloce, tuttavia occorre essere esperti per metterla in pratica e ottenere risultati ottimali.

Il terriccio ideale per la Passiflora

La pianta Passiflora (Canva)

Come deve essere il terriccio ideale? Sicuramente ben drenante, per evitare ristagni idrici, inoltre deve essere ricco di sostanze nutritive. Se coltivata in vaso, il vaso migliore è quello in terracotta, più traspirante e capace di assorbire e trattenere l’umidità. La passiflora è una pianta rampicante, perciò necessita di sostegni, come tralicci, bastoni, alberi o pareti accanto ai quali aggrapparsi.

La concimazione deve essere di qualità, da effettuare durante il periodo vegetativo, da fine marzo a fine ottobre. Questa si effettua con stallatico ben maturo, per nutrire la pianta e per stimolare le fioriture e la fruttificazione. Il concime deve essere stagionato, ricco di potassio e di fosforo, ma povero di azoto. Quantità eccessive di azoto potrebbero compromettere il corretto sviluppo dell’apparato fogliare.

Malattie fungine e fruttificazione della pianta

I bei fiori della Passiflora (Canva)

Si deve fertilizzare ogni due settimane, rimuovendo lo strato superficiale e secco del terriccio, mescolando il terreno con il letame. La Passiflora edulis è una pianta resistente, anche se viene attaccata da parassiti e da malattie fungine. Le cattive irrigazioni possono far insorgere le malattie, mentre occorre somministrare disinfettanti naturali per prevenire afidi e cocciniglie, nonché effettuare potature per i rami malati o infestati.

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Una soluzione di acqua distillata e sapone aiuta a proteggere la pianta dagli insetti. Infine, la posizione è importante, la passiflora necessita di luce per permettere le infiorescenze. La edulis è l’unica varietà, tra le numerose di Passiflora, a produrre frutti commestibili. Tutte le altre varietà risultano tossiche. Il frutto è maturo e buono quando ha la buccia raggrinzita, significa che la polpa è dolce al punto giusto. Il frutto della passione è un antiossidante, ricco di proprietà.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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